Maxi frode del miele bio: sequestrate in Abruzzo 50 tonnellate di prodotto non conforme

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Ancora una maxi frode nella filiera del miele biologico è stata scoperta, questa volta in Abruzzo. I Carabinieri Forestali del Nipaaf di Chieti e del Nucleo di Villa Santa Maria, coordinati dalla Procura di Lanciano, hanno sequestrato oltre 50 tonnellate di miele etichettato come “bio” ma prodotto in violazione delle normative europee, insieme a 12 tonnellate di sostanze zuccherine e mangimi non certificati biologici, privi di documentazione e tracciabilità.

Secondo quanto accertato, le sostanze non conformi erano destinate all’alimentazione delle api in alveari registrati come biologici, in violazione del Regolamento UE 2018/848, che consente l’uso di mangimi non biologici solo in casi eccezionali, come carestie o situazioni di rischio per la sopravvivenza delle colonie. Tali pratiche hanno compromesso la purezza e la qualità del miele, che non poteva essere commercializzato come prodotto biologico.

Nel corso dei controlli, i militari hanno riscontrato gravi irregolarità igienico-sanitarie in alcuni locali destinati alla lavorazione del miele e hanno proceduto al sequestro amministrativo di ulteriori 300 chilogrammi di prodotto privo di tracciabilità, stoccato in contenitori non conformi e senza le registrazioni obbligatorie di provenienza e destinazione.

Il reato ipotizzato è frode nell’esercizio del commercio e uso illecito di certificazioni biologiche. Una delle aziende coinvolte ha subito la sospensione immediata dell’attività produttiva da parte dell’autorità sanitaria, in seguito alle violazioni e a precedenti irregolarità nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti biologici. Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità lungo tutta la filiera.

A commentare l’operazione, denominata “Ape Pulita”, è intervenuto il sottosegretario al MASAF, Luigi D’Eramo, che ha espresso apprezzamento per l’azione delle forze dell’ordine: “Ancora una volta voglio ringraziare le Forze dell’ordine, in prima linea nel contrasto alle frodi e nella tutela della sicurezza alimentare, dei produttori onesti e della reputazione di un settore strategico come quello del biologico”.

D’Eramo ha inoltre ricordato l’impegno del Ministero per rafforzare i controlli e la trasparenza nella filiera, annunciando due strumenti in fase di definizione: il Sistema di qualità nazionale per i mieli e il Marchio biologico italiano, che “rappresenteranno una garanzia dell’eccellenza delle nostre produzioni e un’ulteriore tutela contro frodi e concorrenza sleale”.

L’operazione “Ape Pulita” conferma l’attenzione crescente verso la tutela dell’autenticità dei prodotti biologici e la necessità di mantenere standard rigorosi di tracciabilità, fondamentali per la fiducia dei consumatori e la credibilità del comparto bio italiano.

La Redazione

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