In Svizzera, l’agricoltura biologica sembra aver raggiunto una fase di stallo. I dati del rapporto annuale pubblicato dall’Ufficio federale di statistica (UST) nei giorni scorsi, dicono che attualmente, meno di un quinto della superficie agricola del Paese è coltivato secondo i criteri bio, e il numero di aziende certificate è rimasto stabile rispetto all’anno precedente. Nonostante questo, si registrano alcune variazioni locali: mentre in cantoni come Ginevra, Zurigo e Neuchâtel le aziende biologiche sono aumentate, in altri come Vallese e San Gallo sono diminuite.
Alcune colture biologiche mostrano ancora segni di espansione, in particolare la barbabietola da zucchero, la soia, il mais e i semi oleosi. Al contrario, l’avena e il farro bio sono in calo.
In generale, il numero totale di aziende agricole in Svizzera continua a diminuire, ma le dimensioni medie aumentano. Crescono infatti le aziende di grandi dimensioni, mentre calano quelle più piccole. La presenza femminile alla guida delle aziende agricole è in lento ma costante aumento.
Anche la superficie agricola utile rimane stabile, dominata da prati e pascoli, seguiti dai campi coltivati. Tuttavia, la coltivazione di cereali continua a ridursi, con cali marcati per orzo, avena e farro. In controtendenza, aumentano le superfici dedicate a colture alternative come girasoli, soia, ortaggi e barbabietole da zucchero.
Nel settore zootecnico, si conferma il calo dell’allevamento di suini, mentre i bovini restano stabili. Diminuiscono però le vacche da latte, mentre cresce l’allevamento di vacche nutrici. Nel comparto avicolo, la situazione è generalmente stabile, con una lieve flessione delle galline ovaiole e un aumento dei polli da ingrasso.
Fonte: Swiss Info