Oltre 4 prodotti biologici su 10, per la precisione il 46,7%, sono a marchio del distributore. Il dato emerge dal XX Rapporto Marca by BolognaFiere, realizzato da Circana e illustrato nel dettaglio nel corso del convegno che si è tenuto nella giornata di apertura della manifestazione dedicata alla marca privata.
“La crescita della MDD – ha spiegato Angelo Massaro, AD Circana (nella foto di apertura) – è guidata dall’evoluzione della domanda e segue i trend del mercato. Il biologico è uno dei comparti in cui la MDD è più consolidata. Se la quota a valore è cresciuta dell’1,3%, rispetto al 2022, il trend a volume è in leggero calo, pari al -1,2%”.
La diffusione del biologico nelle marche delle insegne è dimostrata dal fatto che non c’è proposta a MDD che non abbia una o più marche dedicate al biologico. “Le marche Bio ed ECO – ha proseguito Massaro – rappresentano insieme il 6,5% del totale dell’offerta a marchio del distributore, con una crescita del 6,7% a valore”.
.
In effetti, la Distribuzione Moderna rimane il primo canale per gli acquisti di prodotti bio da parte degli italiani, come è emerso dal convegno “Bio nella distribuzione Moderna italiana”, realizzato nell’ambito della campagna Being Organic in Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione europea ai sensi del Reg. EU n.1144/2014.
Dai dati presentati da Nomisma su fonte Nielsen emerge che il 58% del totale delle vendite di bio in Italia vengono effettuate nella Distribuzione Moderna, per un totale di 2,3 miliardi di euro.
Anche in questa analisi, la marca privata conferma la sua importanza nel biologico anche perché esprime una crescita del 4% a valore a fronte della frenata registrata invece dalle marche industriali (-0,9%).
Tra le categorie bio in cui la MDD è più rappresentata figurano la Drogheria Alimentare, (57% sul totale delle vendite a valore), il Fresco (21%) e l’Ortofrutta (12%).
Elena Consonni