Una nicchia che ci è invidiata in tutto il mondo: è quella dei limoni della Costiera Amalfitana, richiesti per il succo e per la buccia (edibile) dagli chef stellati e per adornare le tavole dei ristoranti più esclusivi. I limoni della Costiera Amalfitana non potevano mancare al Fruit&Veg Innovation di Milano, anche perché la migliore produzione ha trovato una sintesi, un momento fondamentale di aggregazione nella OP Costieragrumi, affiliata all’Unione Nazionale Italia Ortofrutta.
Si tratta di un’aggregazione di 140 aziende di un’area che va da Vietri a Positano e che ha i suoi uffici, che concentrano la funzione commerciale, a Minori. Costieragrumi è stata rappresentata a Milano dal suo presidente Carlo De Riso. La produzione, che va da marzo-aprile fino ad agosto inoltrato, è di circa 1.100 tonnellate all’anno e va letteralmente a ruba, richiesta dalla GDO italiana e da grandi distributori stranieri, in mercati esigenti come quelli scandinavi. “Ci siamo messi insieme – dichiara il presidente De Riso – perché tanti piccoli produttori non sono in grado di fare mercato, come ci aveva insegnato la lunga crisi degli Anni Ottanta e Novanta. La concentrazione dell’offerta ci aiuta a stabilire prezzi più consoni alla qualità eccezionale del nostro prodotto’.
‘Tra le 140 aziende associati alla nostra organizzazione – precisa Carlo De Riso – tre si occupano di trasformazione, producendo non solo il famoso limoncello, ma anche composte e marmellate e dolci che hanno i nostri limoni come ingrediente di base’.
‘Fiere come questa – conclude il presidente di Costieragrumi – sono importanti per far conoscere ed apprezzare ancora di più la nostra nicchia di produzione’.
Nella foto, Carlo De Riso, presidente OP Costieragrumi