Una battaglia senza sconti per salvare i pini di Ravenna. Presentato in tribunale il ricorso per danno alla salute

Pini Lido di Savio

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Settantuno cittadini che risiedono o hanno interessi a Lido di Savio, nel comune di Ravenna – proprietari di seconde case, proprietari o gestori di esercizi commerciali e alcuni turisti abituali – hanno presentato ricorso contro il Comune di Ravenna per “danno alla salute”.

Il danno alla salute che sarebbe provocato dall’abbattimento dei 49 pini domestici di Viale Romagna a Lido di Savio.

La motivazione dichiarata nell’ordinanza comunale di abbattimento? Realizzare un’opera di restyling della località balneare, attraverso la costruzione di una nuova pavimentazione che corre sul lungo mare – inserita all’interno del più ampio progetto “Parco” Marittimo – finanziata attraverso fondi del PNRR ricevuti dal Comune.

Il viale, senza il suo doppio filare di pini sani, maestosi e bellissimi – si tratta di piante con circonferenza del tronco di oltre 2 metri, in grado di fornire servizi ecosistemici elevatissimi – perderà tutta la sua identità, diventando uno forno assolato. Nel tratto dove a febbraio 2024, prima di interrompere i lavori per dare il via alla stagione balneare, hanno abbattuto i primi 17 esemplari, ha preso vita uno spazio desolato e bollente.

Molto presto, purtroppo, i lavori potrebbero ricominciare, e gli altri 49 essere abbattuti in massa, con un’enorme perdita, in termini ambientali, economici, di immagine della località e di salute dei suoi abitanti.

L’Emilia-Romagna sta vivendo un momento drammatico (5 alluvioni in poco più di un anno), che si preannuncia solo come l’inizio di stravolgimenti molto più grandi.

In questo contesto non un solo albero dovrebbe essere abbattuto se non strettamente necessario. I fondi pubblici, in particolare quelli europei del PNRR – essendo ogni progetto finanziato con tali fondi obbligato a non produrre “Danno Ambientale Significativo” (DNSH, “Do No Significant Harm”) – devono essere ora più che mai indirizzati a conservare e mettere in sicurezza il patrimonio pubblico, non a distruggerlo e consumarlo.

Il doppio filare di pini domestici che ornano Viale Romagna a Lido di Savio, Ravenna (veduta dal basso verso l’alto)

Prima del ricorso, iniziative di sensibilizzazione e una petizione di 2.500 firme

I 71 ricorrenti sono giunti alla decisione di rivolgersi ad un legale, Virginia Cuffaro del Foro di Torino, e procedere per via giudiziale solo dopo ad una molteplicità di altre iniziative, rivelatesi utilissime per sensibilizzare la popolazione, ma non per fare cambiare idea all’amministrazione comunale.

Nel corso dei mesi, infatti, i cittadini, coordinati dal gruppo spontaneo “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna”, che di giorno in giorno si è fatto più nutrito, coeso e motivato, hanno redatto numerosi comunicati, precisi e circostanziati, regolarmente ripresi dalla cronaca locale, tenuto incontri per coinvolgere e informare cittadini e turisti e condotto una petizione che ha raggiunto in poco tempo ben 2.500 firme, regolarmente depositata in  comune. Oltre a richiedere ed ottenere un incontro con la Giunta Comunale di Ravenna, svoltosi ad agosto, nel quale i cittadini si sono confrontati faccia a faccia con l’assessora ai lavori pubblici e l’architetto a capo del progetto.

A nulla sono serviti le azioni intraprese; la risposta del comune è stata chiara: si procede con i lavori.

E così, per scongiurare la minaccia dell’abbattimento, 71 cittadini, oltre a due associazioni ambientaliste (WWF Ravenna e Italia Nostra sez. Ravenna)  si sono visti obbligati a passare alle vie legali, sottoscrivendo e presentando un ricorso, basato ai sensi dell’art. 700 del Codice di Procedura Civile, per “diritto alla salute”.

Nel novero dei diritti fondamentali della persona, anche alla luce delle recenti integrazioni dell’articolo 9 della Costituzione, c’è il cosiddetto diritto all’ambiente e,  le manomissioni all’integrità dell’ambiente, quali l’abbattimento dell’alberata, portano inevitabilmente a conseguenze negative sulla salute.

Basti solo pensare all’innalzamento delle temperature: quest’estate, tramite strumentazione professionale, sono state misurate le temperature dell’asfalto sul tratto di Viale Romagna già interessato dall’abbattimento e sul tratto che presenta l’alberata ancora intatta, rilevando, rispettivamente, una temperatura di oltre 50 gradi centigradi e una temperatura di 30 gradi centigradi.

Il dottore forestale arboricoltore Gian Pietro Cantiani: i pini sono in buona salute

Il gruppo spontaneo “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna” si è informato presso gli esperti su tutte le tecnologie disponibili per salvare gli alberi, e hanno individuato una tra le persone più autorevoli in materia: Gian Pietro Cantiani, dottore forestale arboricoltore e socio fondatore della SIA – Società Italiana di Arboricoltura ONLUS, tra i maggiori esperti nello studio dell’apparato radicale dei pini, autore di importanti progetti per la tutela dei viali alberati di pino domestico. Il metodo proposto, non più sperimentale ma ormai consolidato dopo i successi di Lignano Sabbiadoro (dove ha salvato dall’abbattimento 380 pini domestici del litorale, sottoposti al vento di bora, perfettamente conservati e in sicurezza), e di molte altre realtà italiane, utilizza tecniche di conservazione innovative e pluripremiate che hanno ricevuto il brevetto nel 2022, riconosciuto da 150 Paesi del mondo.

Il dottor Cantiani ha effettuato sui pini di Lido di Savio un’analisi del tipo V.T.A. (Visual Tree Assessment) e il calcolo del rischio con il metodo Q.T.R.A. (Quantified Tree Risk Assessment), stabilendo che i pini sono in buona salute. Nella sua relazione di 358 pagine afferma che “I 49 alberi di pino domestico di Viale Romagna, presentano allo stato attuale una buona sicurezza fitostatica. (…) Tali alberi presentano un grado di sicurezza strutturale buono, che corrisponde ad una condizione di stabilità durevole”.

Il dottor agronomo Daniele Zanzi: i servizi ecosistemici offerti sono altissimi

I cittadini non si sono fermati, e hanno interpellato un altro tra i massimi esperti di alberi d’Italia se non d’Europa di alberi, l’agronomo Daniele Zanzi, la cui azione si rivolta ad analizzare i cosiddetti Servizi Ecosistemici, cioè i servizi che i sistemi naturali generano a favore dell’uomo, svolti dai pini domestici di Viale Romagna.

Il dottor Zanzi ha valutato i servizi ecosistemici forniti dai 49 pini con il metodo i-Tree, rilevando questi valori: area coperta di 2.925 metri quadrati, con evidenti benefici sull’ombreggiamento e sulla mitigazione delle bolle di calore e indubbi benefici di risparmio energetico sugli edifici a lato; rimozione degli inquinanti, in particolare delle famigerate polveri sottili, di 35 kg/anno; immagazzinamento di carbonio pari a 27 tons; sequestro anidride carbonica pari a 977 Kg/anno e produzione di ossigeno pari a 2,6 tons/anno.

Il Dottor Zanzi ha stimato il valore complessivo offerto dai servizi ecosistemici dell’alberata pari a 194.000 €/anno. Valore destinato ad aumentare con gli anni, aumentando gli alberi di dimensioni.

Al danno economico pari a quasi 200.000 € all’anno provocato dall’abbattimento, si dovrebbe aggiungere la perdita di valore ornamentale, estetico e simbolico (il pino è uno dei principali simboli di Ravenna, riportato anche sul suo stemma) immensa e difficile da quantificare.

Alcune attiviste del gruppo spontaneo “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna” sotto a uno dei loro amatissimi pini. Da sinistra, Giulia Gamberini, Ida Cenni, Emanuela Cicognani e Claudia Lanzillotti

Dottor Ruggero Ridolfi e dottor Giuseppe Curina: legame strettissimo tra pini e salute

Hanno collaborato con il gruppo “Salviamo i pini” anche il dottor Ruggero Ridolfi, Medico Oncologo ed Endocrinologo e membro ISDE (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) e  il dottor Giuseppe Curina, agronomo ed esperto in piante medicinali.

Nelle loro relazioni strettamente documentate, il dottor Ruggero Ridolfi ha sottolineato la situazione ambientale critica del ravennate e la correlazione tra inquinamento e patologie e ha insistito sui benefici alla salute della presenza degli alberi; il dottor Giuseppe Curina ha evidenziato come i pini siano piante ricche di oli essenziali nelle foglie, gemme e nelle resine, che svolgono una funzione balsamica a livello dell’apparato respiratorio umano.                                                                  

Il responsabile Lipu Marco Dinetti e il naturalista Ivano Togni: si distruggerebbe un intero habitat

I cittadini hanno coinvolto anche Marco Dinetti, responsabile Ecologia urbana LIPU (Lega italiana Protezione Uccelli) e il naturalista Ivano Togni del WWF Cesena, già Consigliere del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che hanno redatto due relazioni riguardanti la biodiversità e l’avifauna ospitata sui pini di Lido di Savio, con moltissime specie censite, tra le quali alcune vulnerabili o minacciate.

Nella sua relazione Togni ha così concluso: “Un abbattimento sistematico e in grande numero di piante d’alto fusto come quello in oggetto può essere equiparato alla distruzione di un intero habitat, contribuendo infatti a mettere ulteriormente in difficoltà, a livello locale, la conservazione di diverse specie di avifauna”.

L’avvocata Virginia Cuffaro, un’apripista nelle battaglie contro le stragi di alberi

Si può dire che Virginia Cuffaro, l’avvocata delegata a presentare il ricorso, sia stata l’apripista nel tentare di dare una risposta ai cittadini che sempre più frequentemente assistono alla strage di alberi in corso. A Torino, in seguito alla battaglia di cittadini seguiti dall’avvocata Cuffaro, sono stati fermati abbattimenti massicci di alberature a Corso Belgio e alcune settimane fa un altro gruppo di cittadini ha fatto valere ragioni analoghe, riuscendo a fermare, almeno per il momento, l’abbattimento di alberi sani e quasi secolari autorizzato dall’amministrazione comunale di Piacenza per fare posto ad un parcheggio. La storica ordinanza (n. 1439/2024 del 24/09/2024) emessa dal Giudice Antonino Fazio che ha fermato gli abbattimenti reca un’importante riflessione: “La tutela dell’ambiente nell’interesse delle generazioni future, come impone (non suggerisce) la Costituzione, non dovrebbe rendere necessarie iniziative giudiziali. Così non è stato, è un segno dei tempi, e non è un bel segno.”

È questo il contesto in cui si sono trovati a dover agire anche i cittadini di Lido di Savio, insieme a WWF Ravenna e Italia Nostra sez. Ravenna, che ora attendono fiduciosi le determinazioni del Giudice.

Ida Cenni
Gruppo spontaneo “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna”

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