Torino, Milano e Napoli sono state sicuramente in anni recenti e forse sono ancora in vetta alla classifica delle città europee con maggiori concentrazioni annuali di polveri sottili. La notizia, lanciata da Legambiente sulla base del rapporto 2016 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha suscitato non poca sorpresa ed è stata rilanciata dai principali giornali italiani.
A Torino si registrano le maggiori concentrazioni di Pm10: 39 microgrammi per metro cubo, seguita da Milano, 37, e Napoli, 35. Le tre città italiane primeggiano su Siviglia, Marsiglia e Nizza dove la concentrazione di polveri sottili si ferma a 29. Settimo posto per Roma, insieme a Parigi, con 28 microgrammi per metro cubo. Tutte le città italiane prese in esame dall’OMS superano il valore limite indicato in 20 microgrammi al metro cubo, considerato il tetto per la salvaguardia della salute umana. I dati monitorano un arco temporale dal 2013 al 2016 e quindi esprimono una media su un periodo di quattro anni che è quella riportata sopra.
Il problema a Torino è conosciuto e ha tenuto banco anche negli ultimi mesi. Da quasi un anno il PM Gianfranco Colace indaga sull’inquinamento in città e in provincia, con l’ipotesi di disastro ambientale. L’inchiesta partita da un esposto fatto dagli avvocati Marino Careglio e Giuseppe Civale ha portato all’acquisizione della documentazione relativa alle delibere ‘anti smog’ delle amministrazioni comunali di Torino e dell’hinterland, ma anche delle procedure d’infrazione che l’Unione Europea ha avviato nei confronti dell’Italia.