Segnali positivi, in attesa di SANA

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Una fiera dedicata al B2B e che guarda con decisione ai mercati esteri. Sono queste le caratteristiche distintive della 35a edizione di SANA, Salone internazionale del biologico.

“A seguito di un’indagine condotta tra i nostri espositori – ha spiegato Domenico Lunghi, direttore manifestazioni dirette di BolognaFiere, presentando l’evento a Milano – abbiamo optato per una fiera completamente B2B, per dar modo di incontrare prevalentemente gli interlocutori professionali. Sappiamo che la crescita del biologico è rallentata dagli attuali fenomeni inflattivi, ma l’attenzione del consumatore finale verso un’alimentazione sana e sostenibile è sempre altissima”.

In questa edizione la fiera guarderà con particolare attenzione ai mercati internazionali, anche grazie alla collaborazione di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. L’Ente porta in fiera anche il progetto TrackIT blockchain, che mette a disposizione delle aziende italiane uno strumento innovativo e gratuito, per il tracciamento di prodotto e di filiera con tecnologia blockchain. “Il progetto – ha sottolineato Francesca Zadro, responsabile del progetto TrackIT blockchain di Agenzia ICE – nasce dall’esigenza di fornire alle aziende italiane uno strumento che possa rispondere alle crescenti sfide che il contesto macroeconomico mondiale pone alle imprese che operano sui mercati esteri, in particolare in termini di protezione e valorizzazione del prodotto e del brand aziendale: proteggere dai fenomeni di contraffazione e Italian sounding le aziende che si muovono sui mercati internazionali e valorizzare il brand aziendale a fronte di consumatori che prestano una sempre maggiore attenzione all’origine, all’impatto ambientale, alla qualità e alla salubrità dei prodotti che intendono acquistare”.

Grazie alle caratteristiche proprie di questa tecnologia – sicurezza, immutabilità, trasparenza – i dati di azienda e prodotto, registrati digitalmente in blockchain, possono essere infatti condivisi sia con gli interlocutori commerciali che con i consumatori finali attraverso SmartTag (QRCode, NFC o RFID) posti in etichetta o all’interno del prodotto stesso. “L’utilizzo della soluzione TrackIT blockchain – ha precisato Zadro – si presta a rispondere in maniera puntuale alle esigenze delle aziende del biologico che per loro natura sono strettamente legate ai temi di tracciabilità e sostenibilità”.

Le opportunità oltre confine

In effetti, guardare all’estero può essere una grande opportunità per gli operatori del bio, come emerge dall’Osservatorio SANA. “L’Italia – ha spiegato Emanuele Di Faustino, responsabile industria, retail e servizi di Nomisma – è uno dei principali esportatori di prodotti biologici al mondo. Nel 2022 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro. Il Made in Italy Bio è sempre più apprezzato, infatti il tasso di crescita è pari al +16% (anno terminante giugno) rispetto all’anno precedente. Il riconoscimento del bio Made in Italy sui mercati internazionali è testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+181% rispetto al 2012, un valore quasi triplicato). Anche la quota del bio sul totale delle esportazioni di prodotti agroalimentari è cresciuta, passando dal 4% di 10 anni fa all’attuale 6%”.

Tra i prodotti ambasciatori del Made in Italy bio, il vino riveste un ruolo di primo piano e rappresenta quasi un quinto del totale delle esportazioni. Nel comparto food spiccano i prodotti lattiero-caseari, l’olio extravergine di oliva, le conserve vegetali e i prodotti da forno.

In Europa, secondo un’indagine condotta tra luglio e agosto 2022 da Nomisma per ICE Agenzia e FederBio su un campione di 290 imprese alimentari e vitivinicole italiane, i principali mercati di destinazione degli alimenti biologici sono Germania, Francia e Benelux. Per il vino a guidare è ancora il mercato tedesco, seguito a brevissima distanza da Paesi Scandinavi e Benelux. Al di fuori dei confini comunitari la fanno da padrone Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito sia per il food che per il wine (in quest’ultimo caso risultano strategici anche Canada e Giappone).

“In prospettiva futura – ha commentato Di Faustino – lo scenario non sarà molto diverso. Germania, Stati Uniti, Svizzera e Francia saranno i principali riferimenti per il food; Scandinavia, Usa e Canada per il vino”.

I fattori che decretano il successo del bio italiano sul mercato estero sono essenzialmente due: la qualità dei prodotti e il generale interesse del consumatore straniero per il Made in Italy. “Di contro – ha concluso Di Faustino – non mancano alcuni ostacoli: i costi legati alle attività di promozione sui mercati internazionali, le normative e burocrazie locali e la concorrenza di prezzo da parte delle imprese del posto. Le fiere sono considerate uno degli strumenti più efficaci per promuovere il proprio prodotto all’estero”.

Grandi attese e buone prospettive

In questo contesto, sarebbe di grande rilevanza dare quanto prima piena attuazione alla legge sul biologico, come ha rilevato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, partner storico di SANA insieme ad AssoBio. Rimandiamo le sue approfondite riflessioni su questo tema ad una intervista che abbiamo raccolto proprio in occasione della presentazione della fiera.

Roberto Zanoni, presidente di AssoBio, ha approfittato dell’occasione per comunicare alcune buone notizie per il comparto. “La prima – ha sottolineato – è che dopo un periodo di staticità, negli ultimi mesi registriamo una buona ripresa del mercato, sia in grande distribuzione che nel dettaglio specializzato che era quello che aveva più sofferto. La crescita è anche in volume, anche perché il bio ha subito incrementi di prezzo meno elevato rispetto al convenzionale. Il secondo aspetto di cui essere soddisfatti è che il biologico nel fuori casa sta crescendo. Lo ha rivelato l’indagine condotta da FIPE e ISMEA, che per la prima volta in Italia ha analizzato questo canale. Ben il 57% dei bar italiani e quasi il 70% dei ristoranti sta utilizzando almeno qualche prodotto biologico. Il fuori casa non è mai stato rilevato in maniera puntuale, per cui probabilmente la quota di mercato del biologico è superiore a quella che attualmente stimiamo. La terza notizia è che il Ministero ha progettato una campagna pubblicitaria a favore del biologico che dovrebbe partire in autunno su mezzi tv, stampa e online. Credo che questa possa essere un’ulteriore spinta ai consumi”.

Nell’ambito di SANA, l’area Organic & Natural Food sarà aperta dal 7 al 9 settembre, mentre le sezioni Care & Beauty e Green Lifestyle saranno visitabili anche domenica 10 settembre.

Si rinnova anche l’appuntamento con Sanatech, il Salone professionale dedicato alla filiera agroalimentare, zootecnica e del benessere biologico ed ecosostenibile. “La conversione al biologico – ha sottolineato Claudio Vercellone, CEO Avenue Media e coordinatore di Sanatech – è un impegno enorme e Bologna Fiere vuole dare una risposta ai bisogni delle imprese che si trovano in questa fase, offrendo uno spazio dove trovare materie prime, ingredienti, tecnologie e formazione”. Non a caso, il programma convegnistico della manifestazione è molto ricco.

Elena Consonni

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