Sale negli Stati Uniti la febbre dei bio-snack

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Tutti pazzi per lo snack bio. Il 2018, secondo i dati di SPINS, Società di consulenza del mercato naturale, è stato l’anno che ha consacrato negli US questi snack ready-to-eat: naturali, salutari, biologici. Una categoria di prodotto, che – a sorpresa – ha anche guidato la ripresa dei negozi tradizionali. Lo confermano i dati di consumo che vedono una crescita importante per questo tipo di referenze: +6% (pari ad un fatturato di 17,5 miliardi di dollari) a fronte di una perdita di appeal degli snack convenzionali che perdono 2 punti percentuali nel confronto anno su anno con un fatturato di 40,3 miliardi di dollari.

All’interno della categoria dei ‘bio-snack’, sono quelli freschi a crescere di più (+8% pari a 6,8 miliardi di dollari) rispetto a quelli ‘a lunga conservazione’ (+5% per un totale di 10,7 miliardi di dollari).

A guidare la corsa allo snack-bio è la cosiddetta ‘generazione z’ anche conosciuta con il nome di iGeneration (oggi di età compresa tra gli 8 e i 21 anni) che per i ricercatori di Mintel, azienda statunitense di ricerche di mercato, avrà un grande impatto sul futuro dell’industria alimentare.

‘Sono ragazzi cresciuti – precisa Dana Macke, associate director di Lifestyles and Leisure Reports a Mintel – in un momento in cui la salute e il benessere sono presi in grande considerazione nella dieta delle famiglie. Sono abitudini alimentari acquisite che vanno poi rafforzandosi nell’età adulta. Le referenze devono essere, inoltre, molto diversificate per potere offrire una risposta ad ogni tipo di priorità dietetica”.

Sono i social network il principale tam-tam capace di arrivare al consumatore mentre per quanto riguarda il tipo di referenze, lo studio di SPINS rivela come l’attenzione maggiore sia rivolta alle barrette proteiche, agli snack confezionati a base di prodotti proteici, zuppe da bere, smoothies, e quei prodotti ready-to-eat che ripropongono particolarità della cucina etnica con mix di humus e guacamole, ad esempio.

La crescita dei bio-snack è parallela ad una ripresa delle vendite nei negozi tradizionali. Secondo SPINS questo dipende proprio dalla tipologia di prodotto che è connesso ad acquisti compulsivi di prodotti freschi on-the-goper i quali l’e-commerce non può competere sull’immediatezza dell’impulso di acquisto.

Mariangela Latella 

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