Residui di pesticidi nel vino e nell’olio

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“I dati del dossier Pesticidi nel piatto 2011 di Legambiente confermano che l’agricoltura italiana deve fare ancora importanti passi avanti in termini si sostenibilità e sicurezza alimentare. Checché ne dicano le pretestuose campagne denigratorie cui abbiamo assistito negli ultimi mesi – commenta Andrea Ferrante, presidente nazionale AIAB -, il biologico presenta un migliore livello di sicurezza rispetto all’agricoltura tradizionale. Il settore dell’agricoltura bio, infatti, è disciplinato da un rigido disciplinare europeo che impone la certificazione e controlli capillari”.

Se le irregolarità registrate dal dossier firmato da Legambiente sono lievemente scese, i casi di campioni multi residuo sono aumentati sia nell’ortofrutta che nei prodotti derivati, facendo segnalare concentrazione di residui particolarmente alta in prodotti di eccellenza del made in Italy come il vino (38,6% dei campioni analizzati con uno o più di un residuo) e l’olio d’oliva (26,1% con uno o più di un residuo).

“Preoccupa fortemente – conclude Ferrante – l’alta concentrazione di residui chimici rilevata in prodotti ‘vetrina’ dell’agricoltura italiana nel mondo come il vino e l’olio. Casi che evidenziano una volta di più l’urgenza di convertire il nostro settore primario, compresa dunque l’agricoltura tradizionale, verso più alti standard di sostenibilità ambientale”. 

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