Premio “Green Award” in Indonesia

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Mette in evidenza l’impatto positivo esercitato dalle piantagioni forestali sulla riduzione delle emissioni di gas serra.

Un progetto di ricerca di importanza fondamentale, unico nel suo genere, svolto nelle aree in cui operano i fornitori di legname per cartiere di Asia Pulp & Paper (APP), nella provincia Sumatra Meridionale, è stato encomiato al Premio “Green Award”, per aver dimostrato l’impatto positivo esercitato delle piantagioni forestali su torbiere degradate e sulle emissioni di gas ad effetto serra.

 

Lo studio è stato effettuato da accademici del prestigioso Institut Pertanian Bogor (IPB), Università Agraria di Bogor in Indonesia. “Siamo lieti che questo studio sia stato onorato del premio Green Award indonesiano. Tuttavia crediamo che le evidenze scientifiche ora abbiano bisogno di essere integrate in iniziative in corso come ad esempio REDD+,per aiutare la gestione sostenibile delle foreste”

Le conclusioni della ricerca sono basate su uno studio svolto da settembre 2010 a marzo 2011 e dimostrano che lo sviluppo di piantagioni di legname per cartiere – o imboschimento – su torbiere degradate, oppure su terreni privati di piante, può sostenere il recupero sostenibile del terreno contribuendo in modo significativo a incrementare l’assorbimento di carbonio.

Durante la cerimonia dei “Green Award” indonesiani, avvenuta lo scorso 28 settembre 2011 e patrocinata dal Ministero delle Foreste dell’Indonesia, sono stati resi noti i risultati dell’importante ricerca che hanno evidenziato, per tutta la durata dello studio, un aumento sostanziale della foresta secondaria e del manto boschivo.

Dr. Basuki Sumawinata, noto esperto di torbiere presso l’Istituto IPB, che ha co-condotto lo studio, ha affermato: “I risultati dello studio rivelano che le piantagioni forestali sono più efficaci dei territori in degrado in termini di gestione delle emissione di CO2. A sua volta, ciò pone maggiore enfasi sull’importanza che le piantagioni forestali siano mantenute in maniera sostenibile per la gestione delle emissioni di gas serra”.

“Il nostro studio mostra anche una divergenza dal pensiero corrente sulle emissioni di gas a effetto serra. Allo stato attuale, l’opinione maggiormente diffusa suggerisce che le emissioni siano generate dalla gestione delle piantagioni stesse, in particolare dalla creazione di canali e dal supposto calo dei livelli di acqua del suolo nella piantagione,” ha proseguito Dr. Basuki. “Tuttavia, la nostra ricerca indica quanto questo non sia necessariamente il caso. Le evidenze dello studio suggeriscono che il tasso di emissioni di gas serra dalle piantagioni forestali è in larga parte generato da fenomeni naturali, quali la decomposizione dello strame, come foglie cadute, rispetto ai fattori relativi alla gestione delle piantagioni”.

Lo studio è stato effettuato su una superficie di terreno di circa 600.000 ettari nella provincia di Sumatra Meridionale che fu quasi completamente distrutto da un incendio nel 1997-98. Gli incendi nelle foreste durante il fenomeno climatico de El Niño erano ricorrenti fino all’inizio del 2000, quando il manto forestale nell’area aveva subito un calo drammatico dell’80%. L’area è stata poi sviluppata in una piantagione per legno da fornitori di APP.

Utilizzando la tecnologia radar sia aerea sia satellitare, il team di ricerca è stato in grado di valutare l’impatto delle piantagioni per pasta di legno sui terreni in degrado in quattro periodi distinti: prima degli incendi boschivi; dopo gli incendi; nelle fasi iniziali del periodo di piantagione; e nel periodo di piantagione più recente, dal 2009 in poi.

Dr. Mahmud Raimadoya, esperto di Torbiere per l’MRV (Misurazione, Relazione, Verifica) dell’Istituto IPB, il cui team ha condotto lo studio utilizzando la tecnologia radar, ha dichiarato: “Ora abbiamo la tecnologia e la capacità di misurare l’assorbimento di carbonio in una torbiera in degrado in epoche diverse, dal 1995 al 2009. Attraverso l’uso di sistemi radar, unitamente a immagini satellitari e di verifica a terra, abbiamo scoperto che le piantagioni per pasta di legno stabilite su aree torbiere in degrado di fatto incrementano l’assorbimento di carbonio in misura maggiore della foresta primaria nella stessa area.”

Il legno che viene poi raccolto dalle piantagioni forestali e utilizzato per produrre carta continua ad immagazzinare il carbonio che gli alberi crescendo hanno rimosso dall’atmosfera. Le foreste gestite responsabilmente vengono reimpiantate e ricrescono assorbendo ulteriore biossido di carbonio e così il ciclo continua.

Insieme all’incremento dell’assorbimento di carbonio, i risultati dello studio nello specifico hanno mostrato che, nel periodo 2004-2009, lo sviluppo delle piantagioni forestali per legname per cartiere ha reso possibile il miglioramento della superficie del terreno in maniera significativa.

Basuki ha commentato: “Una delle principali conclusioni che si possono trarre da questo studio è che lasciare che i terreni degradati continuino il loro degrado semplicemente non è un’opzione. C’è anche spazio per un ulteriore coinvolgimento del settore privato per supportare in maniera efficace gli obiettivi di gestione forestale, perché le aziende private posseggono risorse di cui abbiamo molto bisogno e che possono essere usate per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nello spazio forestale.”

“Siamo lieti che questo studio sia stato onorato del premio Green Award indonesiano. Tuttavia crediamo che le evidenze scientifiche ora abbiano bisogno di essere integrate in iniziative in corso come ad esempio REDD+,per aiutare la gestione sostenibile delle foreste” ha concluso Basuki.

Per maggiori informazioni visitate www.rainforestrealities.com. (Fonte: Business Wire)

 

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