Il Consiglio per l’agricoltura, la pesca e lo sviluppo rurale dell’Andalusia sta scommettendo sul miglioramento e sul controllo della produzione orticola per garantire la tutela di un sistema ecologico di produzione. Diversi programmi sono in atto per assicurare che i prodotti agricoli biologici soddisfino gli standard stabiliti dalle normative regionali, nazionali ed europee su aspetti come il limite massimo dei residui, la pulizia dei campi, i controlli sanitari.
Almeria – la più vasta estensione di serre per l’orticoltura in Europa, una provincia in cui la produzione intensiva di ortaggi in serra aveva raggiunto livelli preoccupanti per l’equilibrio ecologico e la salubrità dei prodotti – ha oggi oltre 2.000 ettari di serre dedicate alla produzione biologica, anche se la produzione totale si sviluppa su oltre 57.600 ettari di colture in serra (il 50% con due raccolti all’anno) oltre alle coltivazioni di frutta e verdura in campo aperto.
Pur se c’è ancora molto da fare, l’Andalusia è il principale produttore di colture biologiche di Spagna, grazie alla promozione e all’impegno ambientale dei produttori. Per quanto riguarda la superficie dedicata alle colture orticole sotto teli di plastica, in cinque anni è passata da 892 ettari a quasi 2.010 ettari, registrando una crescita del 44%. Le aziende biologiche nella provincia di Almeria, in totale, sono 224, cioè il 17% in più rispetto al 2015 e rappresentano circa il 13% delle attività totali dell’Andalusia nel settore biologico. Tra queste, il confezionamento e la gestione degli ortaggi sono quelle che si distinguono maggiormente, con 108 centri (il 9% in più rispetto al 2015).