Gli orti urbani in Italia sono ormai più di 18 mila. Nati a Milano già agli inizi degli anni Novanta, nell’ultimo lustro hanno conosciuto un vero e proprio boom in tutto il Paese. Amministrazioni locali, associazioni senza fini di lucro, gruppi spontanei di cittadini, sono tantissimi coloro che si sono fatti coinvolgere da questa pratica, spinti dalla volontà di restituire alla collettività aree verdi abbandonate all’incuria e al degrado, offrendo, al contempo, ai partecipanti un momento alternativo alla routine quotidiana.
E per dare un aiuto a tutti gli ortisti in erba, da qualche tempo è stato creato un nuovo strumento, il progetto Città d’Orti. Si tratta di una sorta di ‘scuola di orti’, grazie a cui è possibile ottenere indicazioni e suggerimenti circa le colture più adatte, le loro proprietà e i benefici nutrizionali, i tempi e i modi di coltivazione.
Il progetto è stato realizzato da SlowFood e LifeGate, una piattaforma online per l’innovazione sostenibile che si propone come incubatore di idee, con la collaborazione di Comart, agenzia pubblicitaria milanese. Città d’Orti si propone di applicare un modello di marketing socio-territoriale alla buona pratica della coltivazione orticola per l’autoconsumo sul proprio balcone, vicino a casa propria o all’interno dell’azienda di cui si è dipendenti o proprietari.
Aspetto importante del progetto è l’attenzione dedicata alle aziende italiane sul territorio, coinvolte direttamente con appositi moduli formativi, elaborati dall’Ufficio Educazione di Slow Food Italia, grazie ai quali i dipendenti e i loro familiari potranno essere iniziati alle pratiche agricole.
Slow Food non è nuova a iniziative del genere. ‘Il progetto Orto in Condotta nasce già nel 2004, diventando lo strumento principale di attività di educazione alimentare e ambientale in oltre 500 scuole in tutta Italia, coinvolgendo più di 40 mila alunni’, ha dichiarato Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. ‘Questo – ha aggiunto – testimonia l’interesse che da sempre l’orto suscita nella nostra associazione, in quanto momento di aggregazione familiare e sociale. Con Città d’Orti vogliamo coinvolgere sempre più persone e lottare insieme per un cibo buono, pulito e giusto per tutti’, conclude Pascale.
Chiara Brandi