Impennata dell’anacardio bio nel range di prodotti Noberasco grazie anche all’acquisto, un anno e mezzo fa, da parte del gruppo ligure, dell’azienda bergamasca di tostatura Noccioltost.
La richiesta di questo tipo di frutta secca biologica cresce, negli ultimi quattro anni, del 6% l’anno, a livello aziendale. Ma se si guarda alla crescita del prodotto sia convenzionale che certificato, la crescita in Noberasco viaggia intorno al 40%, quasi il doppio rispetto al trend di mercato nello stesso periodo e per lo stesso prodotto, che lo vede comunque volare del 15-20% l’anno.
Per contro, proprio a causa della particolare congiuntura di mercato caratterizzata, anche e soprattutto nel canale import-export, da una crescita del prezzo delle materie prime e del costo dei noli, che oscilla tra il 50 e il 300% (anarchia di mercato vera e propria con vendite di trasporti ‘spot’, tecnicamente ‘service’, non più sotto contratto, ma al miglior offerente), alcuni prodotti esotici sono diventati insostenibili al punto che Noberasco sta riducendo il quadro delle proprie referenze esotiche.
“Attualmente – ci spiega Andrea Aufiero, responsabile di Filiera, Value Chain Manager di Noberasco – stiamo lavorando sugli stock di prodotto. Nel senso che, per quanto riguarda le importazioni di frutta esotica disidratata, avendo previsto l’esplosione dei prezzi delle materie prime, l’anno scorso abbiamo importato merce che conserviamo in magazzino a temperatura e umidità controllata. Questo ci consentirà di ammortizzare l’onda d’urto del caro prezzi per qualche mese. Tuttavia, anche per il calo della domanda di mercato, alcuni prodotti esotici, come la papaya, non giustificano più le sempre più esose spese di importazione. Da uno-due anni, infatti, ne abbiamo abbattuto l’importazione. L’aumento dei costi non solo del trasporto marittimo, ma anche su gomma, però, non fermano né rallentano certamente la nostra attività anche se servirebbero interventi concreti di calmieramento del mercato. Per quanto riguarda quelli già posti in essere dal Governo, siamo in attesa di vedere che effetti avranno”.
Anche per evitare l’effetto della volatilità dei prezzi sul mercato globale della frutta esotica, Noberasco ha chiuso nel 2018 un accordo decennale, che prevede di non scendere oltre un tetto minimo, con adeguamenti annuali in base all’andamento del mercato, di fornitura esclusiva con circa 50 produttori dello Sri Lanka che riforniscono l’azienda di manghi, ananas e cocco (prima c’era anche la papaya) destinati agli snack on the go da 40g 80-100g a confezione. In questo contratto, il canale del Bio rappresenta il 5% del volume d’affari, mentre a livello di portfolio aziendale, le referenze Noberasco Bio, caratterizzate da un brand di colore verde, sono 45 su un totale di 500 totali.
Stiamo lavorando per confezionare la totalità delle referenze di frutta Biologica – chiosa Aufiero – con un packaging riciclabile, nel rispetto delle necessità produttive e di conservazione”.
Mariangela Latella