Con un emendamento di Fratelli d’Italia alla legge-quadro regionale sull’agricoltura, il Piemonte istituisce il Tavolo Tecnico Fitosanitario, che avrà parere vincolante sull’applicazione e sulle eventuali deroghe dei disciplinari relativi ai fitofarmaci in agricoltura biologica e sostenibile.
Presieduto dall’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni, il Tavolo sarà composto da Marco Ferroglia, dirigente del Servizio fitosanitario regionale, da Giacomo Ballari, presidente della Fondazione Agrion, e dai rappresentanti delle principali organizzazioni professionali agricole, tra cui Coldiretti, Confagricoltura e Cia-Agricoltori Italiani.
Una riforma che permette al Piemonte di superare i disciplinari più restrittivi d’Italia, ponendosi in linea con quelli nazionali. Eventuali restrizioni aggiuntive potranno essere introdotte solo se approvate dal Tavolo.
“Non è un passo indietro sulla sostenibilità – ha spiegato Bongioanni – ma un modo per rispondere meglio alle esigenze dei produttori e alle sfide poste dal cambiamento climatico”.
Il provvedimento è frutto del lavoro del consigliere Claudio Sacchetto (FdI) e del presidente di Agrion Giacomo Ballari, che parla di “passaggio storico” per dare strumenti concreti alle aziende senza sacrificare la sostenibilità.
Crisi della produttività bio: servono ricerca e strategie
Il nuovo assetto normativo arriva mentre l’ortofrutta biologica piemontese attraversa una fase critica. Durante il seminario del 1° luglio a Manta, organizzato da Agrion e FederBio, è emerso che la produttività delle aziende bio è calata del 40% in sette anni, soprattutto a causa del cambiamento climatico e di nuove patologie (come ticchiolatura, Glomerella, Popillia japonica, colpo di fuoco batterico e afide lanigero).
A peggiorare il quadro è la scarsità di strumenti fitosanitari specifici per il biologico e una limitata attività di ricerca applicata.
Il ruolo di Agrion e della Regione
La Fondazione Agrion sta portando avanti 20 progetti di ricerca applicata, puntando su una pianificazione a lungo termine e su un miglior coordinamento tra istituzioni, centri sperimentali e produttori.
La Regione, da parte sua, sostiene il comparto con bandi per il mantenimento del bio, promozione dei prodotti biologici e potenziamento dei Distretti del Cibo, in particolare quello del Cebano, già orientato al biologico.
Promozione e mense pubbliche: leva sulla domanda
L’assessore Bongioanni ha anche sottolineato l’importanza di agire sulla domanda, promuovendo il consumo consapevole attraverso formazione e informazione dei consumatori. In quest’ottica, la Regione sta valutando l’inserimento dei prodotti ortofrutticoli biologici piemontesi nei capitolati delle mense scolastiche e ospedaliere a partire dal 2026.
La Redazione