‘Chi in Italia semina mais transgenico, seppur in una serra, si mette fuori dalla legalità: è fuori oggi, sulla base degli strumenti normativi disponibili, e lo sarà pure domani, nella prospettiva del recepimento nel nostro ordinamento della direttiva europea. Quindi deve sapere che la magistratura agirà di conseguenza, come ha già provveduto a fare l’estate scorsa. I cittadini italiani, in stragrande maggioranza NO OGM, possono stare tranquilli’.
Lo dichiara la parlamentare Serena Pellegrino, capogruppo di SEL in Commissione ambiente della Camera, dopo l’annuncio delle nuove semine di mais transgenico in Friuli Venezia Giulia.
‘Lo Stato ha adottato i provvedimenti necessari ad impedire la coltivazione di OGM nelle nostre campagne, rinnovando il divieto con un altro decreto interministeriale; il Friuli Venezia Giulia dal canto suo ha un’ottima norma in proposito; il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva che consentirà agli Stati membri di vietare la coltivazione di OGM nei propri territori.
Il Consiglio di Stato in una magistrale sentenza ha precisato la legittimità dell’applicazione del principio di precauzione e il dovere di applicarlo da parte dei pubblici poteri in attesa del consolidamento delle conoscenze scientifiche’.
‘Sulla questione OGM – conclude Pellegrino – non ci battiamo per decidere le sorti di una manciata di semi della Monsanto oppure della Pioneer, ma per applicare una scelta politica ed etica che ci garantisca un ambiente naturale e una filiera agroalimentare liberi da organismi geneticamente modificati, che rappresenti il rifiuto del ruolo egemone delle multinazionali dei semi in tutto il mondo, che affermi il diritto alla salute e il progresso scientifico umano svincolati dalla zavorra degli interessi economici’.