La truffa delle farine “finto-biologiche”

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Circa 11 tonnellate di farina di grano tenero con residui di principio attivo non ammesso nell’agricoltura biologica sono stati sequestrati in provincia di Alessandria nella prima settimana di agosto. Lo scorso 8 giugno, presso un molino in provincia di Cuneo, i funzionari dell’ufficio Repressione Frodi di Torino avevano prelevato un campione di frumento di grano tenero da agricoltura biologica che, sottoposto ad analisi multiresiduale in laboratorio, è risultato contenere residui di “Imidacloprid”, insetticida sistemico non ammesso in agricoltura biologica. Il laboratorio ha provveduto ad informare l’autorità giudiziaria.

Preoccupata la reazione a questi episodi del ministro dell’Agricoltura Saverio Romano: “Il mercato dei prodotti biologici è in continua espansione ed è compito del Ministero vigilare affinché venga scongiurato il crescente rischio di frodi agroalimentari. In questa ottica è preziosa l’attività dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF). Il modello di sviluppo sostenibile racchiuso nel concetto di agricoltura biologica va difeso a tutti i livelli della filiera produttiva: un controllo necessario nei confronti del produttore, che sostiene costi più elevati, dettati dal rispetto di rigorose regole, e del consumatore, disposto a sopportare un prezzo più alto in cambio di un prodotto di qualità ed ecosostenibile”.  

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