L’India investe nelle energie rinnovabili

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L’India da grande inquinatore a Paese in prima fila nella produzione di energia pulita. E’ stata una rivoluzione rapida e ancora, ovviamente, in pieno svolgimento.

L’India ha investito 10,3 miliardi di dollari in energie rinnovabili e il settore è cresciuto del 52% in breve tempo. Nel 2011 gli investimenti nelle rinnovabili in India hanno rappresentato il 4% degli investimenti globali del Paese. Nel 2007 l’India era all’undicesimo posto nel mondo quanto ad investimenti nell’energia solare, nel 2012 è salita al terzo posto.

Lo scopo è di coprire, entro il 2020, il 15% del fabbisogno energetico con energia rinnovabile. Diverse sono le soluzioni già adottate. Nella regione del Gujarat è stato realizzato un Parco Solare da 600 megaWatt. Le società Gujarat State Electricity Corporation e Sardar Sarovar Narmada Nigam Ltd, hanno in progetto, nella stessa area di coprire con tettoie di pannelli fotovoltaici gli 85.000 km di rete di canali.

Agartala è la prima città indiana ad energia solare. Lo Stato di Tripuria, nel nord-est del Paese, ha infatti approvato un piano di riconversione energetica di edifici pubblici in energia solare. Saranno le scuole, gli ospedali, gli hotel, gli edifici dello Stato gli attori della prima città ad energia solare dell’India.

Per questo progetto l’ Autorità per lo Sviluppo delle Energie Rinnovabili ha approvato un investimento 4,50 miliardi di rupie, pari a circa 60 milioni di euro. Sulla via della modernizzazione, l’India è ora un esempio da seguire per l’Europa in materia di politiche energetiche.

Il Paese sta ora studiando il suo primo prototipo di city car elettrica. L’ auto monoposto green risponde sia alla necessità di un trasporto sostenibile, che a quella di muoversi nel traffico congestionato delle città indiane con un mezzo agile. Il modello, in fase progettuale, si deve al talento della società di design indiana K R Sanu.

Lo spazio interno è sufficiente per il guidatore, le dimensioni sono perfette per raggiungere il lavoro in ore di punta e parcheggiare. Ma attenzione, se un incidente su sette in Italia coinvolge le city car in India il dato potrebbe essere ancora più pesante. Si tratta di stabilire regole più chiare per le city car che, a volte, nel traffico si comportano in modo non appropriato per un mezzo che è comunque un’automobile. 

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