L’elettricità per l’Europa arriverà dal Sahara

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Il 19 novembre 2012, il complesso di impianti ad energia rinnovabile di Ouarzazate, sulle colline del Marocco Centrale, sul confine con il Sahara, ha visto realizzarsi le prime installazioni dopo aver ricevuto la prima tranche di fondi: 345 milioni di euro da parte della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e di altri investitori europei.

La somma rappresenta la metà dei fondi necessari alla prima fase di creazione degli impianti solari che raggiungeranno la capacità di 500 megawatts. Parte dell’energia elettrica prodotta sarà poi esportata nel continente europeo. Questo progetto, iniziato da Masen (Agenzia Marocchina per l’Energia Solare) – il primo del suo genere ad emergere nel Nord Africa – ha permesso l’attuazione di iniziative ambiziose per fare uscire per la prima volta l’energia rinnovabile dall’ombra.

Ouarzazate rientra nel Piano Solare del Mediterraneo (MSP), un progetto omnicomprensivo. Avviato dall’ Unione per il Mediterraneo nel novembre del 2008, il Piano aspira ad installare una capacità produttiva di 20 gigawatt nel Sud e nell’Est del bacino Mediterraneo entro il 2020. Durante la sua inaugurazione, avvenuta nel 2008, l’Unione per il Mediterraneo presentò più di 60 progetti per la costruzione di pannelli fotovoltaici in una parte del Sahara. Nel giugno 2012, la BEI ha iniziato i progetti preliminari del Piano Solare del Mediterraneo.

Questo ha aperto la via a prestiti da parte della Commissione Europea per progetti ‘che siano già in uno stato avanzato di preparazione e dove ci sia un’alta probabilità che il finanziamento e l’implementazione vengano raggiunti in tempi ragionevoli’.

Ha preso la palla al balzo il consorzio tedesco Desertec, che intende costruire nel Sahara, con un investimento di 400 miliardi di euro, degli impianti solari – con una capacità di 200 gigawatts su un’area di 300 km quadrati per ‘venire incontro alla domanda mondiale di energia’.

Ma non si muovono solo i tedeschi. Il gruppo francese Medgrid (in precedenza Transgreen) si sta concentrando sulla rete elettrica di trasmissione ad alta capacità DC che unisce gli impianti solari o eolici ad aree di consumo sulle due sponde del Mediterraneo.

Si tratta di progetti eccellenti, almeno sulla carta. Desertec potrebbe in questo modo soddisfare il 15% della domanda europea di energia elettrica entro il 2050. La sfida rimane quella di assicurare un trasferimento sicuro dell’energia prodotta nel Sud al Nord. Al momento solo una doppia linea ad alto voltaggio DC di 1.4 gigawatt, che passa sotto lo Stretto di Gibilterra, connette le due sponde del Mediterraneo. Un’altra interconnessione elettrica permetterebbe un collegamento tra Francia e Spagna.

Questa è la prima connessione DC trans-europea che usa la tecnologia VSC (convertitore alla fonte di voltaggio che garantirà una più veloce conversione da corrente alternata a corrente diretta). Sotterraneo e con 64.5 km di lunghezza (31 km in Spagna e 33.5 km in Francia), dal 2015 esso permetterà di raddoppiare la capacità di scambio di energia elettrica tra la Spagna ed il resto dell’Europa. 

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