In Italia l’agricoltura pesa per il 70% dei consumi idrici. Ma non è il caso del bio, che tra gli obiettivi dichiarati nel proprio regolamento ha quello di assicurare ‘ n impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali come l’acqua, il suolo, la materia organica e l’aria’. I terreni bio hanno un fabbisogno inferiore di acqua, grazie a pratiche come il sovescio e alla cura della sostanza organica presente nei suoli. Per questo i suoli coltivati con i metodi biologico e biodinamico – secondo un’elaborazione dei dati dell’Istituto svizzero Fibl – sono in grado di trattenere fino al 55% in più di acqua rispetto a quelli coltivati con la chimica di sintesi e i fertilizzanti industriali, grazie alla qualità dell’humus presente.
‘Conservare la componente organica del suolo è un modo per arginare il cambiamento climatico ma anche per assorbire l’acqua disponibile, rendendo i suoli più resistenti all’erosione e al dissesto idrogeologico’, dichiara Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì, una delle maggiori aziende del biologico in Italia. ‘L’humus – aggiunge – si comporta come una vera e propria spugna naturale, capace di trattenere acqua fino a 20 volte il suo peso’.
Ma il contributo del biologico e del biodinamico alla difesa dell’acqua non si ferma qui. Oltre che nel consumo di acque, l’agricoltura chimica ha una responsabilità come fonte di inquinamento ambientale. Il dilavamento di pesticidi e fertilizzanti di sintesi così come quello delle deiezioni dei grandi allevamenti industriali costituiscono una minaccia sempre maggiore alla qualità delle acque superficiali e di falda. Secondo dati OCSE, ‘in alcuni dei Paesi in oltre il 60% dei siti monitorati risulta la presenza di uno o più pesticidi nelle acque di superficie e in quelle profonde. Nei soli Stati Uniti, l’agricoltura è responsabile del 60% dell’inquinamento dei fiumi, del 30% di quello dei laghi e del 15% dell’inquinamento degli estuari e delle coste’.
‘La transizione verso un modello di agricoltura più rispettoso dell’ambiente è uno dei cardini delle politiche di difesa dell’acqua’, afferma Brescacin. ‘Il nostro compito, come produttori, è di creare organismi agricoli che conservino l’integrità della terra, rispettandola. L’agricoltura biologica e la scelta del biologico da parte dei consumatori sono un tassello importante per costruire la sostenibilità globale’, conclude il presidente di EcorNaturaSì.