Integralia Bio, dalla Calabria l’idea di un ‘bio plurale’

Giuseppe Panarello

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“Ho bisogno di conoscere la storia del mio alimento. Devo sapere da dove viene. Devo immaginare le mani che hanno coltivato, lavorato”. È questa la mission di Giuseppe Panarello, imprenditore calabrese di lunghissima tradizione. “Integralia Bio” è ormai divenuto un marchio d’eccezione per la produzione e distribuzione di alimenti biologici nel Sud Italia.

–       “Integralia Bio”: perché un’azienda bio, quali le difficoltà e i punti di forza. Castighi normativi e gabbie commerciali (mi riferisco al percorso per accreditarsi e farsi riconoscere come bio).

“Abbiamo iniziato a lavorare nel retail bio nel 2015, la prima sfida è stata  raggiungere un equilibrio di esercizio e avviare un lavoro di rete per iniziare piccole produzioni local bio  a volte con interesse diretto nella produzione oppure con  accordi commerciali. La difficoltà principale è stata quella di raccogliere attorno al format la pluralità dei clienti che sono consumatori bio. Sono plurali le motivazioni del consumatore, dallo stile di vita alimentare scelto,  all’approccio salutistico, alla motivazione ideale o animistica. Posso dire che non ci hanno mai preoccupato le certificazioni  alla quali abbiamo aderito con la insegna “Natura Si”. Questo ci ha confermato che il biologico ha sacche di domanda elevate che vanno sollecitate con una offerta plurale e molto relazionata al territorio”.

“Integralia Bio” è  una realtà di primo piano per produzione di bio, prodotti  freschi ma soprattutto trasformati. Quali i punti di arrivo e le novità aziendali?
“Trasformiamo il suino nero di Calabria da allevamento biologico in salumi tipici regionali e abbiamo avviato anche la produzione del peperone calabrese in biologico per un accesso diretto ad una importante materia prima quale la conserva di peperone dolce e piccante. Per noi questo ingrediente, oltre alle carni da suini neri ben allevati portati al livello “pesante” in 16/18 mesi allo stato semibrado, è fondamentale perché’ ci consente la migliore produzione senza conservanti. Queste le novità, oltre alla recente apertura della “Cotteria” per salumi cotti di alta qualità che sarà totalmente in biologico nel prossimo anno. Questa scelta vuole avvicinare la tipicità regionale ad un mercato nazionale e straniero, ma soprattutto offrire il prodotta tipico ai nostri clienti”.


–       Ambizioni e realtà bio per la Calabria. È una terra di aziende bio ma solo in poche si rendono riconoscibili sul mercato  e arrivano alla GDO. Cos’altro si può fare?

“Penso che la distribuzione indipendente abbia molto spazio per organizzarsi  attraverso una filiera “corta”  per valorizzare le produzioni regionali. Su questo argomento iniziamo ad avere  come piccoli produttori anche l’attenzione della GDO orientata verso nuove forme di distribuzione specializzata e organizzata”.

– E-commerce e trasformato: quale la vostra esperienza?
“Mi soffermo sull’e-commerce, noi abbiamo iniziato nel 2017 e il trend, covid compreso, ci ha dato una mano per popolare i nostri negozi online, che noi viviamo come una area di ricavo nuova dei negozi e come vetrina, posta nei luoghi che scegliamo con il web marketing, con la quale proporre un biologico conosciuto ed una offerta di prodotti biologici curati mirata a piccoli produttori, principalmente della nostra Regione”.

–       Prodotti di spicco della realtà aziendale. Quali sono? Perché il nome “Integralia”?

“I nostri prodotti di spicco sono senz’altro i salumi tipici calabresi di suino nero di Calabria bio e la produzione dell’olio evo da mono cultivar. Il nome Integralia è nato cosi da una chiacchierata tra amici in cui si enfatizzava l’alimentazione integrale, intendendola anche come integrazione di valori nutrizionali e soprattutto etici. Sosteniamo molto i produttori bio. Se esistono loro esistono valori sani ed economie positive con molta attenzione al prodotto ed al consumatore, non solo al profitto, ai margini ed al breakeven. Speriamo presto di  vivere un biologico plurale, nei players, nelle produzioni, nei consumatori e nella distribuzione. Il bio per tutti noi non è solo un merletto a un prezzo conveniente, è salute e stile di vita”.

Maria Ida Settembrino

 

 

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