Millennials e GenZ trainano il biologico negli USA: il bio è un lusso accessibile secondo il report Fresh Trends 2025

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Secondo l’ultima edizione del report Fresh Trends 2025, pubblicato da The Packer – storica pubblicazione statunitense specializzata nell’industria dei prodotti freschi – e basato su un sondaggio condotto negli Stati Uniti, il futuro del biologico passa dalle nuove generazioni. A guidare la crescita sono soprattutto i consumatori più giovani – Gen Z e millennial – che considerano il biologico non un bene elitario, ma un “lusso accessibile”.

Lo studio analizza le abitudini d’acquisto di oltre mille consumatori statunitensi, riferendosi a 50 prodotti freschi e prendendo in esame cinque generazioni e diversi livelli di reddito. In un contesto segnato da inflazione e rincari, la sensibilità al prezzo resta alta, ma non abbastanza da frenare l’interesse dei giovani verso il bio.

La scelta consapevole delle nuove generazioni negli USA

Un dato spicca su tutti: un millennial su tre dichiara che la maggior parte della frutta e verdura acquistata nell’ultimo anno è stata biologica. Le nuove generazioni mostrano un’attenzione crescente verso salute, benessere e trasparenza dei prodotti. Vogliono sapere come viene coltivato ciò che mangiano, conoscere la filiera e sentirsi bene con le proprie scelte.

Come sottolinea Jonna Parker di Circana, società specializzata in ricerche di mercato con sede a Chicago: “Il biologico porta con sé la trasparenza della fiducia. I giovani cercano autenticità e narrazione”.

Vendite in crescita negli USA: +8,5% in valore

Nel 2025, i prodotti biologici hanno registrato vendite per 11,7 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con un incremento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Anche i volumi sono cresciuti: +5,6%, per un totale di 4,1 miliardi di libbre vendute. Al confronto, il comparto convenzionale si è mosso più lentamente: +3,4% in valore e +3,6% in volume.

Tra i prodotti più richiesti, dominano i frutti di bosco biologici (2,1 miliardi di dollari, +7,5%), con le fragole in testa. Seguono mele e banane. Queste ultime, in particolare, guidano le vendite in volume con un +16,3%. In forte crescita anche uva biologica (+23% in volume) e mango (+34%).

Il ruolo dei social e la riscoperta dei cetrioli

I social media influenzano sempre più le scelte alimentari: molti utenti scoprono nuove varietà di frutta, come uva e mango, proprio grazie agli influencer. Anche i cetrioli stanno vivendo un momento d’oro: +15% in valore e +9,6% in volume. Un segnale di come i consumatori siano pronti a riscoprire anche prodotti semplici, purché valorizzati in modo creativo.

Prezzi in calo, domanda in crescita

Nonostante il contesto inflazionistico, negli States il prezzo medio dei prodotti biologici è diminuito nell’ultimo anno, riducendo il divario con i convenzionali. Questo ha facilitato il passaggio al bio, soprattutto per chi era già un acquirente abituale. Chi compra solo occasionalmente, invece, torna più facilmente al convenzionale se il prezzo sale troppo.

Biologico sì, ma non a qualsiasi prezzo

L’indagine mostra che il 59% dei millennial e il 57% della Gen Z acquisterebbero più biologico se il costo fosse ancora più accessibile. Una quota significativa – il 17% dei Gen Z e il 14% dei millennial – è disposta a pagare fino al 49% in più per avere prodotti bio. Al contrario, baby boomer e Gen X si mostrano più restii: uno su cinque non spenderebbe un centesimo in più.

Promozioni mirate e prodotti di stagione

Per incentivare la crescita, i rivenditori dovrebbero puntare su strategie mirate: promozioni incrociate, nuove varietà, focus sulla stagionalità. I dati del Food Marketing Institute confermano che l’89% degli acquisti di prodotti freschi avviene in modo non pianificato, spesso stimolato da espositori ben curati e accattivanti.

Come conclude Parker, “mostrare ai consumatori modi nuovi e semplici per gustare i prodotti freschi è fondamentale per stimolare la domanda. Chi acquista biologico ama esplorare”.

Fonte: the Packer

Notizie da GreenPlanet

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