A partire dal 9 marzo sono previste drastiche riduzioni alle tariffe incentivanti per il fotovoltaico tedesco. La proposta presentata a Berlino dal governo federale toccherà gli impianti di tutte le taglie, riferisce su QualeEnergia.it Leonardo Berlen.
Immediate le proteste, partite a Berlino già giovedì 23 febbraio, contro i ministri dell’Ambiente e dell’Economia, Norbert Röttgen e Philipp Rösler, che hanno presentato un piano per il fotovoltaico, allo studio da qualche mese, che prevede riduzioni delle tariffe che riguarderanno tutte le taglie, con una degressione di 0,015 €/kWh ogni mese dal 1° maggio.
Sempre dal 9 marzo non avranno più alcun incentivo gli impianti sopra i 10 MW, che potranno comunque essere ancora installati; quelli attualmente in corso d’opera avranno tempo solo fino al 1° luglio per entrare in esercizio, termine ultimo per ricevere l’incentivazione.
Si ridurranno a tre le categorie di impianto che riceveranno incentivi:
1. impianti fino a 10 kW (si partirà da 19,5 centesimi di euro per kWh, -20% rispetto all’attuale tariffa),
2. impianti tra 10 kW e 1.000 kW (da 16,5 centesimi di euro per kWh, -25/29% rispetto alle attuali tariffe),
3. impianti tra 1 MW e 10 MW (da 13,5 centesimi di euro per kWh, -24/26 rispetto alle attuali tariffe).
A rendere ancora più deciso il taglio agli incentivi c’è poi un’ulteriore novità: i piccoli impianti residenziali fino a 10 kW di potenza riceveranno l’incentivo per l’85% dell’energia prodotta; tutti gli altri impianti riceveranno la tariffa per il 90% dell’energia generata. Il restante 10-15% potrà essere venduto alla rete. Secondo il legislatore questo nuovo approccio, mai finora sperimentato, punterebbe ad integrare maggiormente il fotovoltaico nel mercato.
La ratifica della proposta è data per scontata. Le industrie tedesche del fotovoltaico sono sul piede di guerra.