Il convegno organizzato da FederBio su ‘Il futuro possibile del sistema di controllo e certificazione del biologico’, tenutosi lunedì 10 settembre al SANA, e la successiva tavola rotonda hanno raggiunto un obiettivo ambizioso e rilevante per il settore, in particolar modo dopo l’indagine ‘Gatto con gli stivali’.
Proprio da questa indagine è partito il convegno, con la ricostruzione della vicenda fatta dal colonnello Bruno Biagi della Guardia di Finanza di Verona (ripreso anche nella video-intervista esclusiva fatta da GreenPlanet al presidente Carnemolla).
Una descrizione che ha messo in evidenza la conoscenza approfondita dei meccanismi del settore da parte degli indagati, che hanno saputo cogliere le debolezze del sistema non solo a livello nazionale, ma anche sul versante internazionale, fronte quest’ultimo sul quale sono tuttora aperte le indagini, in particolare in Paesi extra UE.
‘Sono molto soddisfatto. – commenta Paolo Carnemolla -.
Il convegno è stata la prima occasione di confronto fra tutti i protagonisti del settore biologico, del sistema di controllo e delle istituzioni sulla frode più rilevante che abbia mai interessato il nostro settore e ha posto le basi per iniziare finalmente a migliorare e innovare il funzionamento del sistema di certificazione. E per richiamare alla necessità di recuperare senso etico e di responsabilità da parte delle imprese e degli organismi di controllo.
E’ stata anche l’occasione per confermare l’impegno assoluto di FederBio a fianco delle Autorità inquirenti e della Magistratura per espellere dal biologico qualsiasi forma di delinquenza, assumendosi in prima persona la responsabilità di denunciare e di costituirsi parte civile come è accaduto con il processo sulla frode Gatto con gli Stivali’.
Gli interventi durante la tavola rotonda, da quello del presidente di Assobio Andrea Bertoldi, a quelli di Fabrizio Piva, coordinatore della Sezione soci OrganIsmi di controllo e certificazione di FederBio, di Emilio Gatto, direttore generale ICQRF del ministero dell’Agricoltura, di Francesco Santini di Accredia, di Roberta Chiarini dell’assessorato agricoltura della Regione Emilia Romagna, di Ermando Montanari, presidente del giurì di autodisciplina di FederBio, di Michele Monetta, vice presidente di UpBio, hanno evidenziato tre aspetti intesi come i mezzi per definire il futuro del biologico italiano: etica della responsabilità, lavoro e collaborazione da parte dell’intero sistema, innovazione.
Etica della responsabilità – si legge in un testo diffuso da FederBio – si traduce nel riconoscimento e nel rispetto da parte di tutti coloro che operano nel settore del biologico dei valori e delle regole, per agevolare una vera crescita di tutto il settore. Il lavoro e la collaborazione da parte dell’intero sistema vuol dire impegno da parte di ciascuno per gettare le basi di un vero sistema, collaborativo, pro-attivo, responsabile e preparato ad affrontare ogni singolo gradino della crescita. Il concetto di innovazione è invece collegato a una necessità pratica e reale di rendere più trasparenti possibili le procedure per identificare in breve tempo le situazioni critiche e per poterle agevolmente ricostruire.
Come sottolineato da Jochen Neuendorff della ‘Anti Fraud Initiative’, un sistema di controllo e certificazione deve agevolare il comparto attraverso semplificazione e più efficienza, concentrando le sue attività sugli operatori più a rischio senza opprimere con adempimenti e burocrazia gli operatori onesti.