In relazione alla trasmissione Report su RAI3 del 14 dicembre Federbio sottolinea in un comunicato che l’agricoltura biologica è normata a livello europeo attraverso il regolamento n 834/2007 e successive disposizioni mentre per la cosmesi biologica manca una definizione ‘legale’ (lo stesso vale anche per la cosmesi cosiddetta naturale).
In questo specifico ambito tuttavia – ricorda Federbio – esistono due standard privati internazionali, NaTrue, (www.natrue.org), e CosmOS (www.cosmos-standard.org) che, nella citata assenza di un quadro normativo europeo, garantiscono l’assoluta conformità a standard collettivi precisi e riconosciuti a livello internazionale (diverso, ovviamente, è il caso di riferimenti a pretese caratteristiche ‘naturali’ o addirittura ‘biologiche’ senza il rifermento in etichetta al controllo di organismi qualificati).
‘Non comprendiamo quindi per quale motivo – sottolinea Federbio – i due argomenti siano stati accostati nella medesima trasmissione, con il rischio di dare allo spettatore un messaggio confuso e fuorviante anche se apprezziamo che anche la trasmissione Report si sia fatta parte attiva nel sollecitare l’adozione di una normativa almeno nazionale sulla cosmesi ‘biologica’ e naturale’.
I prodotti biologici – si legge ancora nel testo di Federbio – ‘continuano a essere i più controllati e sicuri per i consumatori, la Federazione tuttavia conviene che è necessario non abbassare mai la guardia, specie ora che il mercato è in forte crescita e così i prezzi alla produzione.
Quelli che la trasmissione ha definito bio furbi devono essere denunciati, a tutela delle oltre 50 mila aziende bio italiane che lavorano onestamente e che nutrono un comparto vitale per l’agroalimentare italiano, l’unico che registra una crescita costante e importante dal 2005 ad oggi’.
FederBio si è dotata di un Codice Etico e di uno sportello per le segnalazioni (http://www.federbio.it/Segnalazioni_e_Reclami.php) e svolge da tempo un’attività specifica di indagine e di denuncia, oltre che di monitoraggio del sistema di certificazione e del mercato.