Il gruppo francese Danone – il prodotture di yogurt più famoso al mondo: suoi i marchi Vitasnella, Oikos, Danio, Danaos, Danone, Danone Up, Activia, Ultimate, Actimel e altri come Mellin e Milupa – è deciso ad entrare con più convinzione nel biologico, cambiando il proprio approccio strategico al mercato. Lo sta facendo alla sua maniera, con un’operazione che ha cifre da capogiro: completando l’acquisto, per quasi 13 miliardi di dollari, di WhiteWave Food, azienda famosa in America ma anche in molti altri Paesi, Europa inclusa, per i suoi prodotti lattieri rigorosamente biologici e cibi di origine vegetale (suoi i marchi Alpro, Vega, So Delicious, Provamel, International Delight).
La direzione generale del gruppo Danone ha fatto sapere agli analisti internazionali in questi primi giorni di luglio che è cosa molto ambita ‘concentrarsi non soltanto nei prodotti tradizionali ma anche nel settore biologico in modo da accontentare un pubblico sempre più vasto e sempre più attento al mangiare sano e per questo motivo la Danone ha intenzione di offrire ai suoi clienti una vasta quantità di prodotti biologici in alternativa a quelli classici’.
Per completare l’acquisto di WhiteWave, avviato nel 2016, Danone ha messo in vendita la Stonyfield, una sua importante filiale degli Stati Uniti, acquistata solo pochi anni fa nell’ambito della grande operazione di spostamento – partita nel 2013 – delle attività produttive dalla Bulgaria agli Stati Uniti, giustificata dalla crisi dei consumi in Europa. Il gruppo francese – che produce il 12% del fatturato negli US – ha chiuso il 2016 con un fatturato consolidato di 21,94 miliardi e un utile netto di 1,72 miliardi. Con la chiusura dell’operazione WhiteWave Food il giro d’affari americano di Danone dovrebbe salire al 22%. Stonyfield è nel mirino di Coca Cola Company. WhiteWave ha generato 4 miliardi di dollari di vendite nel 2015 e da quando si è quotata a Wall Street nel 2012 le vendite sono aumentate a un tasso di crescita del 19% annuo fino al 2015. ‘Abbiamo trovato in WhiteWave l’alleato perfetto perché entrambi crediamo in un futuro più sano e siamo consapevoli della nostra capacità di guidare la società nel futuro’, ha detto Emmanuel Faber, direttore generale di Danone.
Le conseguenze dell’operazione e della nuova strategia di Danone sul mercato dei prodotti bio francese e più in generale europeo sono tutte da verificare.