A partire dal 1° gennaio 2027, l’Italia abolirà la pratica della soppressione dei pulcini maschi alla nascita, una misura tanto attesa che arriva con l’introduzione del “sessaggio in ovo”, una tecnologia che permette di determinare il sesso dell’embrione prima della schiusa. Grazie a questa innovazione, sarà possibile far nascere solo le galline destinate alla produzione di uova, evitando l’eliminazione di circa 30 milioni di pulcini maschi ogni anno, che oggi vengono uccisi perché non utili né per la carne né per la produzione di uova.
L’annuncio è stato dato dal sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, Patrizio La Pietra, durante Fieravicola, la fiera internazionale del settore avicolo. La decisione è parte di un ampio decreto interministeriale, firmato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che prevede l’introduzione di nuove linee guida per l’adozione della tecnologia necessaria al sessaggio in ovo. Queste linee guida mirano a garantire l’utilizzo di macchinari avanzati per la selezione del sesso dell’embrione, supportare lo sviluppo di tecnologie più precise e monitorare i risultati. Il decreto, che rappresenta un importante passo verso il benessere animale, comporterà anche l’adeguamento degli incubatoi e la realizzazione di campagne informative per sensibilizzare sia i produttori che i consumatori.
Questa legge, approvata nel 2022, vieta l’abbattimento selettivo dei pulcini maschi e si inserisce in un contesto europeo che vede già la Francia e la Germania adottare misure simili. La decisione di adottare il “sessaggio in ovo” arriva dopo anni di richieste da parte delle organizzazioni animaliste, che hanno portato il tema all’attenzione delle istituzioni con petizioni e raccolte firme.
Tuttavia, il processo non è privo di difficoltà. La tecnologia necessaria per il sessaggio in ovo comporta costi elevati, e il governo sta lavorando per garantire risorse adeguate per supportare il settore nella transizione. La Pietra ha dichiarato che si sta cercando di reperire fondi attraverso la legge di bilancio, per garantire che il cambiamento avvenga in modo sostenibile per l’industria avicola.
La Redazione