Colpito dalle truffe anche il re dei vini, il Brunello

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La Guardia di Finanza di Siena in collaborazione con l’Ispettorato Repressione Frodi ha bloccato nei giorni scorsi un traffico milionario di falsi vini Docg toscani, Brunello e Rosso di Montalcino, sostituiti con prodotti anonimi di scarsa qualità. In particolare sono stati sequestrati oltre 160 mila litri di vino pari a oltre 220 mila bottiglie tra Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino.

Dall’inizio della crisi economica, in particolare dal 2007 al 2013, sono più che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 102 per cento del valore delle bottiglie sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate, con un danno incalcolabile per il prodotto agroalimentare Made in italy più esportato.

La produzione di Brunello nel 2013 e’ stata di 8,1 milioni di bottiglie per un fatturato di 165 milioni di euro con la quota destinata alle esportazioni che è salita al 67 per cento, oltre due bottiglie su tre. Per l’export di Brunello la destinazione più importante è rappresentata dagli Usa (28%),

seguiti dai mercati asiatici (15%) e dal centro America (Brasile, Messico, Panama, Venezuela e altri), che rappresenta circa il 10%. In crescita è stato anche il giro d’affari del settore enoturistico a Montalcino (ristoranti,alberghi, enoteche e altro): che ha registrato un aumento del 5% e supera i 30 milioni.

Il commento delle organizzazioni agricole a questa ennesima frode è che I vitivinicoltori italiani non possono subire quest’odiosa concorrenza sleale, che pesa ancora di più in un momento difficile come questo, con la vendemmia ormai iniziata ma incerta nella quantità e qualità rispetto alle annate precedenti a causa di un’estate eccessivamente fredda e piovosa.

 

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