Carnemolla: Il decreto sui controlli, rivoluzione a metà

unnamed%20%289%29_10.jpg

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

Federbio è intervenuta oggi, 20 giugno, sul decreto sui controlli nel bio con una nota in cui definisce il provvedimento approvato dal governo ‘una rivoluzione a metà’. La riconferma dei poteri all’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Ministero – si legge in particolare nella nota – è l’anticamera dell’inefficacia del provvedimento: Federbio propone il nuovo Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri come l’autorità più qualificata per migliorare sensibilmente l’efficacia dei controlli sul biologico italiano e rendere questo settore un faro per lo sviluppo dell’agroalimentare a livello europeo.

La vigilanza dell’Ispettorato centrale si è rivelata infatti – secondo Federbio – costosa e a tratti inefficace. ‘Non ha effettuato interventi adeguati sugli organismi di certificazione anche a fronte di denunce, e non ha sviluppato attività di coordinamento del sistema di certificazione (problema stigmatizzato anche dalla Commissione europea a conclusione dei suoi audit)’.

Anche per questi motivi Federbio si sarebbe atteso un passaggio di consegne al nuovo Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, che mette assieme le competenze del Corpo Forestale dello Stato e del Nucleo Carabinieri Politiche Agricole. Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri per di più ignorerebbe il Regolamento europeo 625/17, che è entrato il vigore a fine aprile scorso e riforma tutto il sistema dei controlli ufficiali di alimenti e mangimi.

‘Chiediamo da anni una riforma radicale del sistema di certificazione di settore, a cui abbiamo lavorato concretamente in tutte le precedenti legislature’ – dichiara il presidente di FederBio Paolo Carnemolla. ‘Abbiamo denunciato, come Federazione che rappresenta tutte le componenti del biologico italiano, le inefficienze e i comportamenti scorretti di tutti i protagonisti del sistema di certificazione, anche quando si è trattato di organismi di certificazione soci di FederBio, come ci ha dato atto Milena Gabanelli nel corso della trasmissione Report del 10 ottobre 2016. Abbiamo dato piena disponibilità al ministro Martina a sostenere un provvedimento che intervenisse in maniera drastica su alcune degenerazioni del sistema di certificazione e quindi accogliamo di buon grado alcune novità introdotte dal testo approvato dal Consiglio dei Ministri’.

‘Non possiamo però accettare – continua Carnemolla – che si intervenga in maniera drastica solo sulla parte privata del sistema, ovvero su organismi di certificazione e operatori, con evidenti impatti e oneri, lasciando all’Ispettorato centrale repressione frodi le medesime funzioni e responsabilità per le quali si è dimostrato negli anni recenti quanto meno inadeguato, attribuendogli un potere ancora maggiore attraverso un sistema di sanzioni amministrative pericolosamente discrezionale e autoreferenziale’.

‘Ci chiediamo – conclude Carnemolla – che senso abbiano avuto la riforma del Corpo Forestale e la costituzione di un nuovo Comando presso l’arma dei Carabinieri, che comprende anche le competenze del Nucleo antifrodi operante presso il MiPAAF, se questa che è la più grande e qualificata forza di polizia ambientale e agroalimentare in Europa non viene utilizzata a tutela di un settore strategico per ambiente e agroalimentare come il biologico. Una scelta che agevolerebbe anche un maggiore coinvolgimento delle Regioni, altrimenti di fatto escluse dall’attività di vigilanza nel loro territorio’. 

Seguici sui social

Notizie da GreenPlanet

news correlate

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ