Bonomo, un paradiso di agricoltura bio a Pantelleria

Bonanno

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In un momento storico in cui l’acqua è bene primario ancor più del passato, data la sua mancanza e i cambiamenti climatici che colpiscono il pianeta senza distinzione di zona e stagione, appare strano che possano esserci luoghi in cui si coltiva senza irrigare. Ancor più strano se pensiamo che questo luogo è nel Mediterraneo a soli 70 km dall’Africa. Stiamo parlando di Pantelleria.

Qui l’agricoltura avviene attraverso l’aridocoltura, perché non vi è acqua dolce, ma l’umidità e l’acqua piovana consentono la crescita di meravigliose colture uniche al mondo per sapore e caratteristiche.

“È il caso dell’ulivo – spiega Emanuela Bonomo, dell’omonima azienda agricola (nella foto di apertura) – piante che qui sono più dei cespugli fra cui si cammina che non degli alberi che coprono”. Ciò è dato dal fatto che Pantelleria è un’isola molto ventosa, con clima assolutamente mediterraneo e piovosità scarsa. L’olio è prodotto dalla tipica cultivar locale chiamata “biancolilla” a causa delle foglie biancastre e per la presenza di una lanugine che le ricopre, così da creare una barriera contro il vento ma accogliere l’umidità.

La Bonomo ci spiega che “il suolo è composto da terreno e rocce vulcaniche. Risulta sabbioso e molto drenante, favorendo la coltivazione in asciutto, data la mancanza di pozzi. Seppure le alte temperature causino mancanza di sostanza organica, essendo un suolo vulcanico, risulta molto ricco di potassio”.
Tutto questo favorisce anche la coltura della vite con uve particolari, che con l’appassimento da generano il famoso vino bianco secco.
Certamente non mancano le cisterne di raccolta acqua che poi viene dissalata e utilizzata solo per determinate colture di ortaggi. La tipologia degli appezzamenti favoriscono maturazioni in tempi diversi. Si tratta di terreni terrazzati con accentuata pendenza e l’altitudine varia da pochi metri sul livello del mare nelle zone costiere sino a 200/300 metri sul livello del mare nelle zone collinari interne. La massima altezza è  di 836 metri.
L’azienda Bonomo nasce con il papà di Emanuela nel 1971, ma è con lei che prende una svolta totalmente biologica. “Credo molto nella natura e nella sostenibilità, e qui a Pantelleria si sta cercando di far diventare tutta l’isola bio attraverso un progetto che non è semplicemente turismo o rispetto delle norme legislative, ma scelta di vita per tutelare questo territorio unico. Certamente, costi e investimenti sono alti, ma sappiamo di dare un servizio e trasmettere valori. Ciò ci spinge ad andare avanti”.
Dieci dipendenti per un totale di 15 ettari fra ortaggi, ulivi, viti e capperi dove anche il trasformato dalle conserve al vino, all’olio e alle salse, viene gestito all’interno di una filiera chiusa. La vendita avviene attraverso pochi negozi e distributori di nicchia specializzati in biologico e attraverso l’online.
Nel periodo turistico non mancano le degustazioni e le visite di turisti affascinati dagli ulivi bonsai e dalle piante secolari che riescono a superare le particolari condizioni climatiche e lo stress da esse generato. Un paradiso di profumi, di mare e di cielo, tutto assolutamente bio.
Giuliana Avila Di Stefano

 

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