Il biologico continua nella sua crescita a livello globale. Lo confermano i dati presentati ieri, mercoledì 12 febbraio, a Norimberga, nella giornata inaugurale di una buona edizione di Biofach 2020 (alla faccia del Coronavirus), alla quale GreenPlanet non poteva mancare ed in effetti ancora una volta c’è per rendere conto dei trend del settore, raccontare la fiera attraverso testimonianze e avere il polso del biologico italiano nello scenario internazionale, qui a Norimberga rappresentato al gran completo. Il report Biofach seguirà con la newsletter di martedì prossimo, 18 febbraio.
Veniamo ai dati. Sono stati presentati dall’autorevole Research Institute of Organic Agriculture (FiBL, Svizzera) e da IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale. La superficie globale coltivata secondo i criteri della produzione biologica è salita di due milioni di ettari in un solo anno mentre il mercato dei prodotti bio ha superato per la prima volta i 100 miliardi di dollari, pari a quasi 97 miliardi di euro, secondo rilevazioni compiute a fine 2018 in 186 nazioni.
Gli Stati Uniti restano il primo mercato con un valore di 40,6 miliardi di euro, seguiti dalla Germania con 10,9 miliardi di euro e dalla Francia con 9,1 miliardi di euro. Quest’ultima è la nazionale al mondo in cui il bio nel 2018 ha registrato l’incremento maggiore delle vendite (+15%) ma sono molti i Paesi che hanno registrato una crescita a doppia cifra. I consumi pro-capite più alti sono invece stati registrati in Danimarca e Svizzera (312 euro di spesa biologica per abitante nel 2018). Se si considera il totale dei consumi alimentari di ogni singolo Paese, la Danimarca è poi la nazione in cui la percentuale delle vendite bio è la più alta con l’11,5% del valore totale del settore food.
La ricerca mostra anche alcuni altri dettagli di straordinario interesse. I coltivatori del biologico sono nel mondo 2,8 milioni, con tre nazioni che guidano la classifica: l’India (con un milione 149 mila), l’Uganda (con 210 mila), e l’Etiopia (con 204 mila). Gli ettari coltivati a bio nel mondo sono 71,5 milioni con una crescita di due milioni di ettari sul 2017. I Paesi con il maggior numero di ettari sono l’Australia, l’Argentina e la Cina.
Tra i continenti è però l’Europa, alle spalle dell’Oceania, ad avere una vasta area coltivata a bio (15,6 milioni di ettari). I margini di crescita delle superfici sono ancora notevoli per non dire enormi, dati i trend in atto e la domanda del mercato. Oggi, infatti, solo 1,5% dei terreni coltivati nel mondo sono certificati biologici.
E l’Italia? Il nostro Paese vanta ottimi risultati in tutti gli ambiti: dalla produzione alle superfici coltivate, fino ai consumi e all’export. L’Italia è il quinto mercato mondiale per consumi per un valore di 3,5 miliardi di euro a fine 2018 e l’ottavo Paese per superfici coltivate a bio con poco meno di 2 milioni di ettari. I margini di crescita sono ancora ampi: basti pensare che la quota di mercato del bio è al 4%, mentre la spesa pro capite è inferiore ai 100 euro, lontana dai 136 della Francia e dai 132 della Germania.
A gennaio, a Bologna, nel corso di Marca, erano state lanciate alcune previsioni a fine 2019 relative al nostro Paese, dati ancora tutti da verificare, e che mostravano una crescita ben superiore a quella dei consumi alimentari in generale, una crescita tuttavia meno brillante rispetto agli anni precedenti, soprattutto a causa del calo, piuttosto netto, degli acquisti nei negozi specializzati a vantaggio delle private label della GDO. Trend, comunque, ancora in attesa di conferma.
Antonio Felice
Chiara Brandi