La Basilicata potrà contare su altri 14.770 ettari di produzione biologica, e vedrà crescere non solo la superficie agricola ma anche il numero delle aziende lucane che optano per il bio, quale scelta produttiva di qualità. Si tratta di 589 aziende per un investimento economico pari a circa 5,1 milioni di euro.
Questi numeri vanno infatti ad aggiungersi a quelli registrati per la Sottomisura 11.2 “Pagamenti per il mantenimento dell’agricoltura biologica”, riferita alle aziende che, già operanti in regime biologico e beneficiarie della medesima misura nel periodo 2016-2020, hanno la possibilità di accedere al premio per il triennio 2021-2023, come previsto dal Reg. (UE) 2020/2220 che detta le regole per il periodo di transizione che conduce alla nuova programmazione 2023-2027. Per questa Sottomisura si sono registrate 2.282 domande da parte di altrettante aziende, per una superficie pari a 81.000 ettari, valori questi pressoché raddoppiati rispetto a quelli registrati nel precedente periodo 2014-2020, per un contributo annuale pari a 22 milioni di euro.
“La Basilicata – afferma l’assessore alle Politiche agricole e forestali Francesco Fanelli – sta consolidando la scelta verso l’agricoltura biologica, modello produttivo che si propone di produrre alimenti con sostanze e processi naturali, un impatto ambientale limitato, usando energia e risorse naturali in modo responsabile, custodendo la biodiversità, migliorando la fertilità dei suoli. Il Green Deal europeo punta molto sul biologico, ma ora occorre accompagnare le aziende verso concreti obiettivi di incremento di produttività e redditività, evidenziando al consumatore le differenze rispetto al prodotto convenzionale e rafforzando il legame con il territorio”.
Anche per il periodo transitorio 2021-2022, il Programma di Sviluppo Rurale della Basilicata ha continuato ad investire importanti risorse sulle misure agro ambientali, favorendo la transizione verso un’agricoltura green e rispettando il cosiddetto principio di non regressione che impone agli Stati di non diminuire gli impegni a favore delle azioni climatico ambientali sotto la soglia del 30% fissata dal regolamento 1305/2013.
A tal proposito l’assessore Fanelli ha precisato: “Anche per le misure agroambientali per le quali il quinquennio di impegno scade nell’anno in corso, si prevede di stanziare risorse del PSR per consentire una proroga annuale per il 2022, in attesa del nuovo periodo di programmazione 2023-2027, come consentito dal regolamento di transizione. È il caso della Sottomisura 10.1.4 Agricoltura Conservativa, altra pratica agricola che, attraverso l’incremento della sostanza organica, l’aumento della fertilità agronomica dei suoli, la riduzione dell’erosione idrica del suolo, favorisce la capacità di resilienza al cambiamento climatico in atto; anche questa misura ha suscitato notevole interesse fra le aziende agricole lucane con l’adesione di poco meno di 500 imprese”.
Fonte: Regione Basilicata