Nell’aprile 2012 sarà lanciata la bioplastica di seconda generazione. Tecnicamente si chiama Polyhydroxyalkanoato o PHA. L’ha inventata un’azienda della provincia di Bologna, la Bio-on di San Giorgio di Piano che ha depositato un brevetto chiamato Minerv-Pahtm. Si tratta di un poliestere lineare prodotto in natura da una fermentazione batterica di zucchero, biodegradabile in acqua in dieci giorni. Eppure con prestazioni che lo rendono paragonabile alle plastiche derivate dal petrolio. Una scoperta che potrebbe dare il via a una nuova chimica verde. Attorno ai progetti dell’azienda c’è ancora molta riservatezza. A una giornalista locale ha comunque raccontato Marco Astorri, ad della ditta biolognese: ‘Io e il mio socio eravamo a capo di un’azienda che produceva badge.
Per caso, uno dei nostri clienti ci chiese se c’erano dei materiali biodegradabili con cui realizzare gli skipass, perché quando il ghiaccio si scioglieva, per terra ne rimanevano tanti abbandonati nella neve in inverno. Questa richiesta ci ha aperto un mondo. Nel 2006 abbiamo lasciato l’elettronica per dedicarci alle bioplastiche’. L’azienda è nata nel 2007: ‘Nel settore c’erano imprese che utilizzavano prodotti food, piante Ogm e tanti additivi chimici, ma questo tipo di modello non ci piaceva. Abbiamo scelto da subito di utilizzare solo scarti vegetali e non coltivazioni alimentari. Prima gli scarti della barbabietola e poi anche della canna da zucchero. Non abbiamo mai usato Ogm e solventi chimici, e abbiamo voluto realizzare un prodotto biodegradabile al 100%‘. Oggi in Bio-on lavorano 30 ricercatori su 42 dipendenti.
Le prestazioni del PHA sarebbero del tutto paragonabili a quelle delle plastiche tradizionali come PET, PP, PE, PVC, HDPE, LDPE. Si tratta di un materiale resistente, elastico, con ottime proprietà termiche, impermeabile ai gas e ai liquidi. Caratteristiche che renderebbero questa plastica una materia prima adatta anche per costruire componenti di auto e aerei, oltre che per l’elettronica, l’arredamento, i giocattoli, gli imballaggi alimentari e non, e le buste per la spesa. ‘Le prestazioni sono decisamente superiori a quelle delle bioplastiche oggi in circolazione’, afferma Astorri.
E’ in progetto un impianto a Minerbio, sempre nel Bolognese, nell’ambito di una partnership con la Cooperativa Produttori Bieticoli a cui è stato concesso in licenza il brevetto.
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