Non è mancato il biologico italiano a Foodex Japan 2017, la più grande fiera dedicata all’alimentazione e alle bevante del Giappone e di tutta l’Asia, che ha tenuto la sua 42.ma edizione a Chiba (a sud est di Tokyo) dal 7 al 10 marzo, con oltre 76mila visitatori professionali e più di 3.000 espositori. Nell’ambito di una convenzione ICE – Ministero dello Sviluppo Economico, finalizzata alla promozione del biologico italiano all’estero, l’8 marzo è stato organizzato, in collaborazione con Federbio, un evento di promozione dei prodotti biologici delle aziende italiane presenti.
La collettiva italiana è stata organizzata su un’area di 1.540 metri quadrati ed ha ospitato oltre 90 aziende, configurandosi come la più grande collettiva straniera dell’intera manifestazione.
GreenPlanet ha raccolto alcune testimonianze tra le aziende biologiche italiane presenti. Samuele Gangarossa di Tuttovo: ‘E’ stato molto interessante esserci, per conoscere gli operatori giapponesi. Abbiamo avuto contatti con ristoratori, importatori e distributori ma soprattutto con ristoratori italiani che lavorano in Giappone e che erano presenti in forze alla fiera. C’è stata anche una degustazione di cibi biologici italiani alla quale hanno partecipato 15 aziende che producono vini, condimenti e formaggi’.
Maurizio Bernardi, export manager di Polenghi Group: ‘La fiera ha avuto un approccio molto europeo. Noi siamo già presenti in Giappone tramite importatori. Abbiamo avuto contatti soprattutto con retailer e in misura minore con aziende di food service. C’erano anche i ristoratori italiani ma questo è un canale non molto interessante per noi perché abbiamo come target di vendere volumi importanti’.
Il Giappone è il decimo Paese per destinazione dell’export eno-agroalimentare italiano, e il secondo Paese extra europeo dopo gli USA. Secondo i dati ISTAT elaborati da ICE, nel periodo gennaio-novembre 2016 il Giappone ha importato dall’Italia prodotti agroalimentari (comprese bevande) per oltre 646 milioni di euro in valore, registrando un incremento dell’1% rispetto al periodo gennaio-novembre 2015 quando si è registrato lo 0,1% rispetto al 2014. Sempre per i prodotti agroalimentari, nel settembre 2016 l’Italia ha raggiunto una quota di mercato del 2,1%, che la pone al terzo posto tra i Paesi europei, dopo la Francia (3,5%) e la Spagna (2,2%).