AIAB riflette a Vinitaly sul vino biologico

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Il vino biologico oggi è divenuto una realtà che finalmente premia l’impegno dei tanti vignaioli che negli anni hanno lavorato per dimostrare come il biologico sia un magnifico strumento per produrre qualità nel vino e nel territorio. Gli oltre 50.000ha di vigneto biologico italiano e le centinaia di cantine, oggi certificate, danno la misura, non solo di quanto sia possibile in termini tecnici, ma anche di quale sia l’interesse di un mercato esigente, interessato a capire e disposto a premiare le vere eccellenze.

Per martedì 9 aprile a Verona alle 12.30, nella sala 1 dell’area MIPAAF di Vinitaly, AIAB ha organizzato un incontro tra alcune delle testimonianze di maggior pregio, provenienti da regioni in cui il biologico sta diventando un approccio non solo aziendale ma comprensoriale, condiviso tra viticoltori con chiari benefici per tutto il territorio: l’area con maggiore concentrazione di vigneti bio del Lison-Pramaggiore, regioni come Sicilia e Puglia ed i biodistretti del vino biologico toscano di recente costituzione.

‘Discutere al Vinitaly potrà contribuire ad allargare le esperienze della viticoltura e dell’enologia biologica, nonché a consolidare l’identità di un settore in continua evoluzione e costante crescita – ha dichiarato Cristina Micheloni, vicepresidente AIAB – . L’incontro sarà anche occasione per identificare quali siano le esigenze del settore in termini normativi, promozionali e tecnici ed iniziare il percorso di revisione del Reg.CE 203/12, occasione che l’Italia deve utilizzare per qualificare ulteriormente il proprio vino biologico, assieme a quello degli altri Paesi europei’.

 

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