A Forlì l’alternativa si chiama ‘apebianca’

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 ‘L’apebianca’, inaugurato a Forlì nel fine settimana del 19 e 20 maggio, è un (piccolo) centro culturale-commerciale interamente dedicato al consumo critico. È il risultato di un’elaborazione lunga 3 anni, che ha coinvolto un gruppo di persone che già facevano parte di cooperative attive nell’ecologia, nella gestione del verde e di associazioni ambientaliste della città romagnola. ‘Invece di proporre l’ennesimo piccolo negozio bio, ci siamo chiesti per quale motivo non fosse il caso di sfruttare il punto di forza del ‘centro commerciale’, che concentra più tipologie di prodotto, ma di trasformarlo in senso etico’ racconta Maria Cristina Pompignoli, che si occupa della comunicazione per Ecoliving, la cooperativa sociale di tipo B che è il motore dell’apebianca.

 

La ricetta prevede una ‘Carta dei valori’, un codice etico cui devono rispondere tanto i fornitori de L’apebianca quando le cooperative e le realtà che – insieme ad Ecoliving – occupano gli spazi commerciali, e si occupano di tessile naturale, cosmesi e benessere, turismo responsabile, giocattoli e articoli per bambini. ‘Ci assumiamo la responsabilità per tutto quello che offriamo – spiega Maria Cristina -. Vogliamo legittimarci come garanti di noi stessi’. Per questo, Ecoliving è supportata da un Comitato etico.

La cooperativa Ecoliving è nata il 18 febbraio del 2011. Spiega Maria Cristina: ‘Per il nostro progetto, cercavamo uno spazio di almeno mille metri quadri, possibilmente con un’area verde vicina, con la possibilità di un parcheggio e vicino alla pista ciclabile. E che fosse comunque in un luogo centrale. Abbiamo trovato dopo molte ricerche un ex negozio di mobili, in condizioni discrete. Era vuoto da tre anni, ma la struttura è comunque in stato buono. Inoltre, c’era la possibilità di ricavare uno spazio separato dal resto per l’alimentare, che è necessario perché la licenza di vendita per i prodotti alimentari dev’essere separata da quelle commerciali’.

Tra le collaborazioni significative, quella con Pro.Ber, l’associazione dei Produttori biologici e biodinamici dell’Emilia-Romagna, che ha aiutato Ecoliving nella elaborazione del parco fornitori, e oggi esprime il presidente del Comitato etico. A regime, L’apebianca occuperà tra le dieci e le quindici persone. ‘Tre lavorano per Ecoliving nella gestione della BIOttega, e una quarta alla gestione degli spazi e degli eventi – spiega Maria Cristina -.

Quattro persone sono impiegate dal bistrot, che è gestito dalla cooperativa Container, a sua volta socia di Ecoliving (aperto dal 12 giugno). Due da ‘Bella bio’, cosmesi naturale e da Cucù. I mobili ecologici di Magazé, che sono i nostri architetti, saranno solo in esposizione. Due persone, invece, lavorano per Green a Porter’. Tutte queste realtà pagano un affitto ad Ecoliving.

La scommessa, adesso, è portare a L’apebianca i cittadini di Forlì (e non solo). ‘Ci siamo accorti che la gente crede nel nostro progetto. I soci sovventori (per entrare servono 5mila euro) hanno investito 170mila euro. E anche coloro che partecipano al ‘mercato’, che si tiene tre volte a settimana, pagano una piccola fee per la presenza’. Per questo il progetto di Forlì non è più solo di Ecoliving. È un patrimonio e un laboratorio per tutta l’economia solidale.

(fonte: Luca Martinelli – Altreconomia)

 

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