Buone, anzi ottime, sono le aspettative per il futuro del biologico in Val Venosta con una crescita prevista di circa il 50% delle aree coltivate a mele bio in tre anni. Nel 2016 gli ettari occupati da frutteti bio erano 500, quest’anno si passerà a 540 mentre nel 2018 a 640. Nel 2019 il 16% della valle sarà occupata da meleti caratterizzati da produzione biologica, per un totale di circa 800 ettari.
Secondo Gerhard Eberhöfer, responsabile della divisione Organic di VI.P, il periodo di 36 mesi necessario per convertire la produzione da lotta integrata a bio permette di fare calcoli abbastanza precisi sui volumi che si andranno a gestire: ‘Nel 2019 tra il 12 e il 13% dei volumi raccolti dai nostri produttori, quantificabile intorno alle 40 mila tonnellate, sarà bio’.
Dopo la FruitLogistica di Berlino Bio Val Venosta ha fatto tappa al Biofach di Norimberga. Lo stand della doppia coccinella – alla rossa tradizionale si affianca la verde che significa rispetto per l’ambiente – ha portato la freschezza e la bontà della mela altoatesina al Salone mondiale del biologico. ‘La FruitLogistica è un appuntamento molto importante per curare i rapporti con i clienti storici: in tre giorni di fiera si riescono ad incontrare tutti i principali buyer del settore. Il Biofach lo è altrettanto per il biologico; inoltre la forte presenza di delegazioni internazionali di quest’anno ci ha dato la possibilità di conoscere nuovi possibili clienti’, dichiara Eberhöfer. ‘In questi giorni – sottolinea al Biofach, dove lo abbiamo incontrato – sono stati presi contatti con alcuni buyer brasiliani’. Per le caratteristiche meteorologiche tipiche del clima subtropicale umido, la coltivazione di prodotti bio in Brasile è molto difficile, seppur la domanda sia in forte crescita. Per questo motivo, per un’azienda italiana leader del comparto, entrare in questo mercato potrebbe rivelarsi molto interessante in termini di sviluppo di nuove opportunità.
Ma non solo. La Fiera di Norimberga è stata il palcoscenico per presentare l’ultima novità in casa Bio Val Venosta: Bonita, disponibile in commercio dalla stagione 2017/18. Si tratta di una varietà frutto dell’incrocio tra la Topaz e la Cripps Pink. Di colore rosso intenso, resistente alla ticchiolatura, all’assaggio si presenta croccante, succosa e profumata con una nota acidula che la rende ideale per gli amanti di una mela fresca, estiva ed asprigna. ‘Fra quattro anni abbiamo in previsione di raggiungere con Bonita il 5% dei quantitativi di Bio Val Venosta’, spiega Eberhöfer. Particolare risalto è stato inoltre dato a Norimberga alla mela Topaz, per ora solo una varietà di nicchia con il 2% dei volumi totali (a farla da padrone sono ancora Golden e Gala con il 30 e il 25% del mercato) ma con buone prospettive per le prossime stagioni.
Bio Val Venosta è il primo produttore di mele biologiche in Europa, non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi. ‘Ce ne rendiamo conto soprattutto nella seconda metà del periodo di commercializzazione, quando la nostra produzione bio fa la differenza per qualità e tenuta. Quest’anno Bio Val Venosta terminerà le sue scorte a fine giugno a causa della ormai famosa gelata che ha colpito i meleti in fiore il 27 aprile 2016. Il nostro obiettivo per i prossimi anni resta quello di tornare a fornire i nostri clienti 12 mesi l’anno’.
La Val Venosta ha un clima molto favore per le produzioni di tipo biologico grazie alla posizione in cui si trova. L’essere protetti dalle montagne longitudinalmente è per i produttori un enorme vantaggio in caso di maltempo proveniente dall’Adriatico oltre che dal nord Europa. In più è una vallata molto illuminata e il clima è secco, il che rende la zona particolarmente vocata. L’Italia resta il primo mercato di destinazione per Bio Val Venosta con il 33% della produzione assorbita, seguita dai Paesi del Nordeuropa (Svezia e Danimarca in primis) con il 30%, e dalla Germania con il 20%. Il restante 17% è distribuito tra tutti gli altri Paesi, tra cui alcuni extra europei come Israele e Dubai. Forte interesse è suscitato anche dal mercato spagnolo, in crescita negli ultimi anni.
Attualmente sono 13 le varietà di mele Bio Val Venosta che si possono fregiare della denominazione ‘Mela Alto Adige IGP’, a garanzia di sicurezza, genuinità e salubrità. C’è da scommettere però che la ricerca continua di nuove varietà più resistenti e adatte alle esigenze dei consumatori porterà tale numero a crescere ulteriormente in futuro.
Chiara Brandi
Nella foto, Bonita, la nuova varietà di Bio Val Venosta che ha debuttato al Biofach