Una Rete sociale biodinamica Demeter per rafforzare e mettere in luce l’impegno di tante realtà produttive che hanno saputo creare percorsi virtuosi utili alla comunità e ai territori. L’associazione per la tutela della qualità biodinamica in Italia ha promosso un confronto interno per arrivare alla creazione di una rete di aziende, già impegnate sul fronte sociale, capaci di collaborare sui progetti legati alla responsabilità sociale, da sempre realizzati nelle realtà biodinamiche. Il progetto nasce dalle proposte di Sara Colonna della Cooperativa La Monda di Arcisate e Gianluca Bergianti dell’azienda Terrevive di Carpi (entrambi nella foto in basso).
Sara Colonna e Gianluca Bergianti, che da anni sviluppano percorsi d’inclusione, mettono in evidenza l’attività di agricoltura sociale, un’esperienza che riesce a recuperare l’antica funzione sociale dell’agricoltura mettendola a disposizione dei servizi alla persona, un’opportunità di sviluppo che in Italia, ancora oggi, trova molti ostacoli lungo il cammino. Nell’era in cui si parla di responsabilità sociale e di rapporti di sostenibilità anche all’interno dell’impresa, i dedali della burocrazia rischiano infatti di far dimenticare il benessere delle persone.
La responsabilità sociale è un elemento connaturato all’azienda biodinamica: “nasce spontaneamente” come spiega Sara Colonna, che ha una lunga esperienza nei progetti di inserimento e sostegno. “Accade così che le persone svantaggiate riescano a sviluppare un talento, a tracciare un progetto di vita, a sentirsi utili, ad accrescere la loro autostima. C’è di più, perché per l’azienda biodinamica il loro talento è prezioso”.
Nel 2021 Gianluca Bergianti, insieme alla moglie Simona Zerbinati, ha creato la cooperativa “Il Fermento” per portare avanti progetti di formazione e inserimento lavorativo di persone fragili. “Nella cooperativa – precisa Gianluca – oggi lavorano nove persone svantaggiate e c’è anche chi è socio. Tutti trovano uno spazio, una mansione, perché c’è bisogno di tantissima manodopera: facciamo tutto a mano. Abbiamo da seguire i seminativi, gli ortaggi, il vigneto, gli animali e queste persone si rendono utili in ogni contesto, senza forzature, a loro modo. Pian piano si scoprono le loro attitudini, che diventano veri e propri talenti”.
“Per tutti è importante avere un ruolo nella vita – aggiunge Sara – e questo vale anche per una persona svantaggiata. Cosa distingue un’azienda agricola biodinamica da una convenzionale? Che nella prima c’è un’ampia varietà di ruoli da ricoprire e si cura l’aspetto culturale, non solo pratico e manuale. Ogni giorno tentiamo di stimolare l’osservazione nei soggetti svantaggiati. Il nostro compito, parlo da educatrice, è quello di svelare loro la realtà, far notare le cose, andare all’essenza dell’azione, della Natura. È anche questo il grande compito che ha l’agricoltura biodinamica”.
Il confronto tra esperienze e aziende permetterà di guidare anche coloro che muovono i primi passi nel sociale. Come spiega il presidente di Demeter Italia Enrico Amico, l’iniziativa rappresenta una nuova fase di sviluppo delle aziende biodinamiche su tutto il territorio nazionale e un riferimento utile per tutti coloro che hanno fatto della responsabilità sociale e del sostegno alla comunità un valore fondamentale nella loro vita.
“Sarà come una specializzazione interna a Demeter Italia – spiega Amico – che veicolerà competenze specifiche che il mondo produttivo, ancora oggi con molte paure e anche pregiudizi, fatica a integrare. L’esperienza delle aziende biodinamiche, realtà molto articolate nella loro struttura, mostra che è possibile unire l’attività imprenditoriale alla causa sociale con ottimi risultati. Parliamo di valorizzazione dei talenti delle persone svantaggiate, di coloro che sono in difficoltà, di uno stretto legame con il territorio che porta a un rafforzamento del senso di comunità, alla coesione, e di ottimi risultati in termini produttivi. Non si tratta di filantropia o missioni umanitarie, ma di riconoscere le diversità valorizzandole. Le aziende biodinamiche Demeter praticano la responsabilità sociale da sempre e hanno molto da insegnare su questo fronte”.
L’approccio biodinamico alla responsabilità sociale può fare dunque scuola, essere un’importante guida all’integrazione, che merita di essere riconosciuta e valorizzata. “Le aziende biodinamiche hanno il know-how – conclude Amico – e non è un caso che tra i giovani studenti ci siano anche coloro che intraprendono esperienze di approfondimento e ricerca proprio in questi contesti, da valorizzare per il loro importante ruolo sociale e l’esperienza capace di dare dignità a ogni individuo”.
Fonte: Ufficio Stampa Demeter Italia