Ci risiamo. Truffa da dieci milioni di euro, per un totale di 3,5 milioni di bottiglie di vino adulterato, scoperta dai Carabinieri dei Nas di Milano tra Pavia, Bergamo e Novara. L’operazione, denominata ‘Red Wine’, ha portato all’arresto di dieci persone indagate a vario titolo per associazione a delinquere, finalizzata alla frode, adulterazione di vino Dop e Igt, ricettazione di prodotti enologici e evasione fiscale in Italia e in Inghilterra. Sono state effettuate anche numerose perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di imprenditori di varie aziende vinicole e società di trasporto, responsabili di associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla frode in commercio ed adulterazione di vini (per un totale di circa 3, 5 milioni di bottiglie) e mancato pagamento delle relative accise per quasi 7 milioni di euro.
‘Tolleranza zero sulle truffe del vino che è diventato il prodotto simbolo del made in Italy nel mondo con un nuovo record di 9 miliardi (+5 per cento) di fatturato nel 2012 realizzato per oltre la metà all’estero dove è traino per l’agro-alimentare e per gli altri settori dell’economia nazionale’, ha commentato la Coldiretti.
Nel settore viti-vinicolo e nei servizi connessi lavorano in Italia 1 milione e 250 mila persone (con un aumento nel 2012 del 3 per cento). Il settore muove 4,7 miliardi di euro sui mercati esteri dove una bottiglia su cinque – come ricorda l’altra confederazione agricola, la CIA – è made in Italy. La contraffazione sottrae ogni anno più di un miliardo all’agro-alimentare nazionale, di cui il 20 per cento scippato al mondo del vino.
A finire nel mirino di falsi e tarocchi, infatti, sono sempre più spesso i prodotti di qualità regolamentata, come le Denominazioni di origine che dovrebbero offrire un’assoluta garanzia di sicurezza alimentare, criterio al primo posto nelle scelte di consumo per otto italiani su dieci.