Selezionate nelle Marche 4 varietà di fragole bio

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Le produzioni ortofrutticole biologiche della Regione Marche sono in continuo aumento e anche per la fragola nasce la necessità di passare alla coltivazione bio con le varietà più adatte all’ambiente del medio-Adriatico. Per questo è partita già nel 2014 la collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche e l’Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche.

Sono state messe a confronto 16 varietà di fragola di cui 13 unifere: Alba, Aprica, Asia, Brilla, Clery, Cristina, Garda, Joly, Madeleine, Premy, Romina, Sibilla, Siria e 3 rifiorenti: Albion, Malga e Monterey. Le varietà sono state coltivate in coltura di pieno campo e in coltura protetta. Per ogni condizione di coltivazione è stato predisposto uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con parcelle di 20 piante ripetute 3 volte.

I rilievi hanno riguardato la suscettibilità a malattie fungine e a parassiti. Sono stati inoltre rilevati parametri vegetativi (vigoria della pianta, numero di germogli), produttivi (produzione totale, scarto per pianta e peso medio frutto) e qualitativi (consistenza, colore, contenuto in zuccheri e acidità titolabile).

I risultati hanno evidenziato una notevole differenza di adattabilità, produzione e qualità delle diverse varietà analizzate. Le varietà unifere di maggiore interesse sono risultate Romina, Sibilla e Cristina, mentre tra le rifiorenti buoni risultati sono stati ottenuti dalla cultivar Monterey.

La prova con copertura alla raccolta ha dato i migliori risultati, evidenziando come questa tecnica sia indispensabile per la riuscita della fragola in biologico.

 

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