L’inquinamento uccide la vita lungo le coste della Louisiana

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Una zona del Golfo del Messico è priva di vita: una ‘dead zone’ di almeno 21.237 chilometri quadrati e che secondo la NOAA (l’americana National Oceanic and Atomospheric Administration) potrebbe diventare la più grande di sempre. L’elevato livello di nitrati e altre sostanze ha fatto esplodere la fioritura di alghe e fitoplancton che a sua volta ha generato un’enorme quantità di batteri che hanno utilizzato tutto l’ossigeno nell’acqua uccidendo o facendo fuggire la vita.

Mighty Earth, un’associazione ambientalista globale, sostiene che colpevole del disastro ecologico è l’industria della carne degli Stati Uniti perché scarica nei fiumi che sfociano nel Golfo residui di lavorazione che contengono gigantesche quantità di nitrati derivanti dai concimi e dai fertilizzanti utilizzati in agricoltura per produrre i mangimi usati in zootecnia. Gli animali vengono anche alimentati con mais e soia OGM.

Mighty Earth arriva ad accusare la Tyson Foods – la più grande azienda zootecnica degli Stati Uniti, che produce un chilo su 5 della carne prodotta negli USA ed è tra i fornitori di McDonalds – come principale responsabile del terribile fenomeno. Mighty Earth sostiene nello stesso tempo che esisterebbero soluzioni per produrre carne in maniera meno inquinante.

La ‘dead zone’ si sviluppa lungo le coste della Louisiana ed è cresciuta del 57% in un solo anno. Il fenomeno si manifesta in maniera devastante, recando gravi danni non solo all’ecosistema ma anche alle attività collegate alla pesca, soprattutto in primavera. 

 

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