I salutisti lo zoccolo duro del bio

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Una recente indagine svolta da Adem Lab dell’Università di Parma e commissionata dalla Fiera di Bologna, conferma che sono i salutisti lo zoccolo duro dei consumi del biologico in Italia. I ricercatori affermano infatti che “Il mercato può guardare con soddisfazione alla presenza dei salutisti, una clientela che mira principalmente a stare bene, convinta che la produzione certificata risponda positivamente a tale esigenza”.

Pur con il passare degli anni questo pubblico resta certo delle valenze positive di determinate selezioni e non pare ritenere che il mondo industrializzato e il mercato globale finiscano per mettere a serio rischio l’esistenza della nicchia del biologico. Secondo la ricerca, esistono altri due gruppi importanti di acquirenti del biologico oltre i salutisti: sono i radicali e i pragmatici.

Il radicale è convinto che il biologico rappresenta una cultura, uno stile di vita, quasi una ideologia. Il pragmatico non fa una scelta di campo netta, è un consumatore come un altro, semplicemente di volta in volta sceglie bio per gusto, simpatia, praticità; l’input gli può arrivare semplicemente da una promozione commerciale convincente. Chiaro – aggiungiamo noi – che è da quest’ultima categoria che dipendono le future fortune del biologico.


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