Cosmetici, ecco cos’è il logo Natrue

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Il logo ‘Natrue’ è nato dall’esigenza di portare ordine e di guidare le scelte dei consumatori, spesso confusi quando si parla di cosmesi biologica e naturale; un mercato che, purtroppo, anche a causa della mancanza di una normativa unica a livello europeo, negli ultimi anni è divenuto sempre più selvaggio nello sfruttare una generalizzata ‘voglia di natura’. Lanciato, dunque, nel 2009 con l’appoggio delle principali marche di cosmetici naturali, lo standard Natrue ha inteso fornire uno schema uniforme di etichettatura; potrà, infatti, aspirare ad ottenere il marchio Natrue, solo un prodotto che rispetti severi criteri per quanto riguarda le materie prime utilizzate e la lavorazione del prodotto.

Cosmetico naturale: per ottenerlo si devono rispettare l’elenco di ingredienti ammessi e dei metodi per la loro lavorazione, nonché i limiti del contenuto minimo di sostanze naturali e del contenuto massimo di sostanze natural-simili. Ogni tipologia di prodotto ha criteri differenti (ad esempio quelli applicabili ad un bagnoschiuma sono diversi da quelli applicabili ad una crema) per via della loro diversa funzione d’uso.

Cosmetici Naturali con componenti biologiche: Oltre ai requisiti precedenti, Natrue richiede livelli minimi più alti di sostanze naturali non trasformate, delle quali il 70% deve provenire da agricoltura biologica o raccolta spontanea certificata.

Cosmetici Biologici: Oltre ai requisiti della precedente classificazione, i cosmetici biologici devono contenere percentuali minime ancora più elevate di ingredienti naturali non trasformati, delle quali il 95% dev’essere biologico. Data la restrittività di quest’ultima certificazione, essa è ottenibile solamente da alcune tipologie di cosmetici.

Il disciplinare Natrue presta grande attenzione anche al contenitore del prodotto cosmetico: bisogna ridurre al minimo l’impatto ambientale del packaging, riducendo al minimo la quantità di materiale utilizzato, per quanto fattibile vanno usati materiali per il confezionamento riciclabili, possibilmente da materiali rinnovabili.

Le plastiche alogenate non possono essere usate per le confezioni. E neanche le confezioni con gas compressi VOC (Volatile organic compounds), ma solo aria, ossigeno, azoto e anidride carbonica. Tutti i materiali di supporto che vengono usati per l’applicazione cutanea di un prodotto (per esempio fazzolettini o pads) devono aderire ai requisiti di sostanze naturali o di derivazione naturale così come indicato nell’ultima revisione dello standard (2.2 del 05.07.2011).

Carla Pinti

CCPB – Ufficio controllo e certificazione di prodotto

 

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